1. Il pipistrello. Atto I, scena V


    Data: 17/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Beinhorn, Fonte: EroticiRacconti

    In casa Von Eisenstein la preparazione per la serata fu febbrile, almeno per due terzi dei suoi residenti. Un affaccendarsi celato, ma che non sarebbe sfuggito ad un osservatore attento.
    
    Adele, non senza qualche patema, aveva approfittato del riposo pomeridiano della padrona per introdursi nel suo guardaroba. Gli abiti adatti erano una vera moltitudine e la scelta fu oltremodo impegnativa. Voleva un vestito bello, ma non troppo appariscente. Insomma, che non destasse troppe attenzioni, visto che avrebbero persino potuto accusarla di furto. Si decise, infine, per un vestito con gonna a balze in taffettà dal colore verde appena accennato e nastri blu. Completarono la mise un piccolo cilindro con veletta e una mantellina entrambi azzurro acceso.
    
    Riempita la borsa, attese che la padrona si svegliasse, le preparò la stanza e il bagno per la notte e quindi si congedò. Erano le cinque del pomeriggio.
    
    Giusto in tempo per raggiungere l’abitazione della sorella Ida.
    
    Il nostro amato Conte Gabriel, invece, finse mestizia e con accondiscendenza, di fronte alla moglie, si vestì con un quotidiano completo colore della mota, infilò la tuba, prese un borsone e, dopo un leggero bacio sulla guancia a Rosalinde, se ne uscì di casa.
    
    Venne il tramonto e poi il crepuscolo.
    
    Sul viale residenziale, a poca distanza da dove si affacciava la villa, una carrozza chiusa pareva scrutare l’ingresso. All’interno di essa il signor Frank attendeva il momento propizio per entrare in scena. ...
    ... Sua infatti era la consegna della traduzione del Conte al Penitenziario Cittadino. Ad accompagnarlo c’erano, in cabina, due fidati agenti, Haffner e Steiner, nonché, per meglio adempiere ai propri compiti e alleggerire l’attesa, una graziosa brunetta, tale Greta Lewy, tosto raccolta e subito abbigliata e arruolata nella milizia viennese.
    
    Proprio le grazie concesse dalla signorina Lewy avevano impedito che Frank, e gli altri due agenti, si fossero accorti che il conte se ne era uscito di casa intabarrato e recante una grossa valigia. E nemmeno che fosse entrato il prestante Alfred a prenderne il posto, almeno nelle intenzioni, per la notte che stava sopraggiungendo.
    
    Ora, mentre Frank saggiava il miele di cui erano intrise le labbra intime di Greta, ella era intenta a massaggiare con vivaci movimenti le aste lucide e dure dei due non eccellenti agenti.
    
    “Forza, ragazzi, sbrigatevi! Ordinò Frank “Ho questa incombenza da concludere e poi voi ve la spasserete per tutta la notte con la signorina. Paga il sottoscritto!”. Detto questo fece un cenno con il palmo della mano alla brunetta, come di accelerare e darci dentro. Il ritmo aumentò e, in men che non si dica, le due nerchie spruzzarono sul tappeto grossi fiotti di seme tra i grugniti belluini. Il direttore del penitenziario, invece, si limitò a schioccare un sonoro bacio sulle profumate labbra di Greta.
    
    La fretta di Frank non era tanto motivata dal compimento del dovere, quanto, piuttosto, dal presentarsi per tempo alla ...
«1234...7»