Orgia di Natale
Data: 12/11/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Incesti
Autore: rosco-porcello, Fonte: RaccontiMilu
... nel rivedere, dopo venticinque anni, quella verga ancora più grossa di allora. Benito nota il turbamento della sorella, si ricorda, come in un’improvvisa illuminazione, di quell’episodio e ne approfitta subito. Colto da un raptus afferra la sorella per i capelli.
“Non mi dire che è da allora che fai pensieri sul mio cazzo… Hai capito sta troiona di mia sorella!”
Tira per i capelli la sorella costringendola a chinarsi fino ad avere la minchia pulsante del fratello davanti la faccia. Lei sgrana gli occhi e lo fissa sconcertata, basita e come implorante. Implorante di lasciarla perché ha paura di cedere (finalmente) alla tentazione e di gettarsi su quel cazzo enorme che ora la sovrasta come una spada. E così avviene. Vincenza non resiste che pochi secondi (per lei interminabili) e poi si butta con la bocca spalancata sul cazzo del fratello! Per i successivi minuti succhia come un’ossessa quel grosso randello. Lo succhia con tutti i sentimenti e senza freni, come liberata da un’ossessione; succhia con l’avidità di un’affamata; con il respiro che gli esce a sbuffi dal naso e la testa che inizia un frenetico avanti e indietro che le fa ballare le ciocche scompigliate dei capelli. Succhia quella nerchia noncurante del rischio che corre, lei, una stimata donna, moglie onesta e buona madre, a stare inginocchiata nel salone della casa dei genitori e intenta a fare un pompino al fratello proprio nel bel mezzo della cena della viglia di Natale!
Benito, ormai sfrenato pure lui, ...
... tiene la sorella per i capelli con entrambe le mani e la tira a se infilandole così in bocca il cazzo quasi fino alla base. Vincenza se lo ingoia a fatica ma avida com’è di succhiare quel cazzo che l’ha turbata per anni non oppone resistenza, se non quando ce l’ha giù in gola e d’istinto ritrae la testa per prendere aria.
Nella quiete del salone arrivano ovattati i rumori della sala da pranzo mentre si sente forte quello dello sguazzare della mazza chiusa nella bocca della donna e del risucchio vorace di Vincenza. I colpi di tosse della donna poi, quasi soffocata dalla verga del fratello, richiamano però l’attenzione della figlia Arianna che osservandoli dalla porta si eccita al punto di ritirarsi su l’abito e sgrillettarsi il clitoride.
“Ma brava, mammina…”, urla la diciottenne verso Vincenza inginocchiata e col cazzo del fratello in bocca. “Adesso so chi me l’ha trasmesso il gene dell’essere troia.”
Quelle parole catturano l’attenzione degli altri e il primo ad affacciarsi è Leonardo, il marito di Vincenza, che si trova davanti la figlia che si masturba, con l’abitino stretto sollevato fino ai fianchi e le mutandine abbassate; con le dita che sgrillettano frenetiche il bottoncino carnoso della fica e un’espressione di goduria sul faccino da ragazzina.
Il papà resta di sasso nel vedere quella scena. Si avvicina incredulo e a passi lenti alla figlia che si masturba addossata allo stipite della porta, poi seguendo la direzione dello sguardo della ragazza si sporge e ...