Orgia di Natale
Data: 12/11/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Incesti
Autore: rosco-porcello, Fonte: RaccontiMilu
... fa rossa in faccia mentre li fissa basita. Arianna non si mostra per nulla spaventata ma è solo infastidita dall’arrivo della madre. Vincenza è scioccata e inviperita e con una espressione glaciale fa segno alla figlia di uscire immediatamente dalla stanza. Arianna si aggiusta le mutandine e si sistema il vestito aderente che mette in risalto le grosse tette e il bel culo e mostra sprezzante un’aria scocciata, come a far vedere alla madre che non si cura affatto dei suoi giudizi e rimproveri. Benito invece è rosso dalla vergogna e teme che sua sorella possa far scoppiare un casino proprio la notte di Natale, Vincenza però sembra più calma ora che ha mandato via la figlia, ma Benito teme che possa trattarsi di quella strana calma che precede la tempesta.
Vincenza si avvicina al fratello, lo guarda in cagnesco e inizia a lanciargli a bassa voce le peggiori offese che conosca e lui se le prende tutte in silenzio e a testa bassa. Poi lei passa a fargli più male quando gli elenca i suoi fallimenti relazionali che lo hanno portato oltre i quarant’anni senza un legame. Lo etichetta poi come un pedofilo, un impotente e un pezzente e più gli vomita insulti addosso più si infervora e incattivisce. Benito, di fronte a quegli ultimi insulti reagisce, solleva il capo e ricambia la sorella con uguale cattiveria: “Pezzente io? ahahah, ma se sto per andare a comprare un telefono da 900 euro! E sai a chi? A quella troietta di tua figlia che non ha esitato un solo istante a farsi ...
... strusciare il culo e palpare la fica pur di averlo!”.
Benito ora ci prende gusto e incalza. “Uhmmm, che gran bella troia che s’è fatta la Arianna sai. E come ci sa fare! Per l’impegno che ci ha messo a strofinarsi il culo addosso al mio cazzo meriterebbe un telefono da duemila euro! Guarda qua come me l’ha fatto indurire…”, così dicendo si sbottona i pantaloni, tira giù l’orlo delle mutande e libera il cazzo di svettare. E’ un bel randello con una grande circonferenza, nodoso per via delle vene sottopelle che sporgono e che attraversano l’asta.
Il cazzo grosso di Benito è sempre stato il desiderio inconscio e represso di sua sorella Vincenza, da quando una sera di venticinque anni prima lei vide involontariamente il fratello uscire dalla doccia e andare verso la propria camera con una nerchia lunga e tosta come un palo che gli pendeva tra le gambe.
Benito pensava di trovarsi da solo e quando si trovò la sorella nel corridoio affrettò imbarazzato il passo ed entrò in camera. Vincenza rimase in silenzio. Non sentì nessun imbarazzo per l’episodio ma il vedere quell’arnese pendere da suo fratello la turbò non poco. All’epoca lui aveva diciott’anni e lei venticinque ed era in procinto di sposarsi. Si tenne quell’episodio per sé (lo stesso fece Benito) e si tenne per sé anche quel turbamento che, dopo pochi giorni, iniziò a farle sognare di venire scopata selvaggiamente dal fratello minore col cazzo grosso, e di svegliarsi bagnatissima ogni volta.
Vincenza tradisce un sussulto ...