1. Sul treno del ritorno (edm.13)


    Data: 11/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Fab80, Fonte: Annunci69

    ... divertirmi col nostro verginone, mi stimola mentalmente” – ci dice sempre – e noi non gli facciamo domande”
    
    “non chiamatemi verginone… mi fa incazzare!”
    
    “ma se lo sei non è colpa nostra…”
    
    “per merito vostro, ora non lo sono più… mi avete riempito tutto i buchi!”
    
    Ci avviciniamo alla terza stazione: la velocità e il rumore di fondo iniziano a diminuire quando Andrea allunga la gamba sinistra mettendola proprio sopra il mio inguine
    
    “hai sempre la risposta pronta eh, frocetto?”
    
    “ehi che cazzo fai… mi sporchi il pantalone! E non chiamarmi frocetto… la notte scorsa ti sei eccitato anche tu mentre ero dietro…”
    
    La gomitata di Roberto arriva prepotente sulla spalla: “ehi! ci sei simpatico, ma tieni la lingua a posto!”
    
    “gli farei vedere io dove mettere la lingua!” dice Andrea mentre toglie il piede e si mette una mano sul pacco.
    
    Sul sedile di fronte, con i lunghi capelli neri che gli cadono sulle tempie, il viso imberbe ha un che di androgino e conturbante.
    
    “ehi raga! ho avuto un’idea!” bisbiglia Roberto
    
    “dimmi, dimmi!” gli fa eco l’amico
    
    “perché non ci divertiamo un po' in bagno?”
    
    “wow! Grande Rob!” risponde entusiasta Andrea mettendosi ora una mano nei pantaloni
    
    “voi siete completamente matti!” dico, sentendo tuttavia salire l’eccitazione
    
    “dai! – mi sussurra Roby nell’orecchio – sappiamo che ti piace: vai al cesso, ti siedi sul coperchio della tazza e poi, uno per volta, entriamo e ci pompi!”
    
    La proposta mi eccita molto, ma ho ...
    ... troppa paura “si, e poi se ci beccano finiamo nei guai!”
    
    “ma va! Impossibile: tu vai in bagno e ti chiudi dentro. Se è tranquillo (e lo sarà perché il treno è mezzo vuoto) ti mandiamo un sms quando siamo davanti la porta, ci apri e…”
    
    La voglia compare con un, quasi impercettibile, indurimento del pene che poi, languidamente, sale ad ottenebrami la mente.
    
    I quattro sedili di fianco ai nostri sono liberi ed Andrea si sta praticamente, con la mano dentro la patta, masturbando davanti a me.
    
    “e dai Fa! Te le do tutta!”
    
    “ok, ma a una condizione!”
    
    “quale?” rispondono in contemporanea
    
    “voglio anche baciarvi!”
    
    Un’altra gomitata alla spalla da parte di Roberto: “oh! ma questo è proprio frocio! Per me ok comunque!”
    
    “anche per me – aggiunge Andrea – vai al cesso e siediti: quando ci sei mandi un messaggio!”
    
    Eccitato e parecchio teso per la consapevolezza dell’infrazione vado verso il bagno che si trova tra le due carrozze e mi chiudo dentro.
    
    Lo spazio è decisamente angusto: tra la tazza il cui scarico apre chiassosamente sulle rotaie e il lavandino, entrambi minuscoli, c’è giusto lo spazio per passare; la luce proviene da un finestrino opacizzato con l’estremità superiore aperta a compasso.
    
    Reggendomi al corrimano giro la serratura, abbasso il coperchietto del cesso e, dopo averlo pulito (non si sa mai) con della carta imbevuta di sapone per le mani, mi siedo ed invio il messaggio.
    
    Scrivo ad Andrea perché, scorrendo la rubrica, trovo prima il suo ...
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