1. Godere nella vergogna x


    Data: 07/11/2018, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... sconosciuti nel parco, nuda e pronta a soddisfarli. Avrei voluto avere tempo per pensare, per decidere, per ritornare me stessa, ma avrei voluto davvero essere me stessa? Non ero forse me stessa quando mi sono lasciata toccare, accarezzare o quando mi hanno imbrattata di sperma dappertutto?
    
    Ero me stessa o solo una puttana quando avevo lasciato che il portiere di notte mi spogliasse nella hall del nostro hotel?
    
    Il rumore dell’auto che si metteva in moto mi fece sobbalzare e ritornare in me.
    
    Mi trovavo nella macchina di Gaston, seduta al suo fianco senza che me ne fossi resa conto.
    
    RODOLFO
    
    L’auto di Gaston era scomparsa velocemente. Mia moglie era su un’auto, sola, con Gaston vestita in quel modo indecente ed io non ero riuscito a fermarla. Come aveva potuto salire in auto con lui? Ripensai alla stupidità di quella sera dove avevo lasciato che Mia si abbandonasse a cose impensabili. Ora invece ero roso dalla gelosia nel saperla senza di me, vicino a quell’individuo che chissà cosa le avrebbe potuto proporre. Dopo che l’avevo vista abbandonarsi a quelle volgari richieste ora girava per Parigi di notte con uno sconosciuto.
    
    Ed io ero li come un cretino a rodermi dentro senza sapere dove fosse mia moglie in quel momento chiedendomi se Gaston la volesse nuovamente offrire a qualcuno.
    
    Mi chiedevo se lei fosse consenziente. No, ero certo che fosse stata costretta, non poteva essere diversamente. E se non fosse stato così? Se realmente fosse arrivata ad un punto ...
    ... da non riuscire più a controllare le sue pulsioni? Ricordavo la gelosia immotivata che saliva in me le sere in cui usciva con colleghi di lavoro. Era sempre estremamente riservata, tailleur gonne e pantaloni eppure non riuscivo a togliermi da dentro l’immagine di qualcuno che la potesse corteggiare. Già ed ora cosa avrei dovuto dire sola seminuda in auto con uno sconosciuto.
    
    Saliva anche la rabbia di non aver cercato di fermare quella degradazione a cui Mia si era sottoposta, rabbia per non averla vista ribellarsi e forse era questo che mi infastidiva maggiormente. Eppure ero stato io a trascinarla in quella storia io ad aspettare che potesse cadere sempre più in basso. La volevo portare a trasgredire ma ora si stava aprendo un baratro di perversione che non avevo previsto.
    
    Ma se fossi tornato indietro all’inizio della serata? Capii che forse non avrei fatto nulla. Risentivo le frasi di Gaston martellarmi ossessivamente in testa, frasi che erano fisse nella mia memoria:
    
    “Volevate delle emozioni io ve le darò, questa sera è la mia puttana e lo farà come voglio io. Da questo momento imparerà anche a sottomettersi alle mie richieste più spinte … Sei una porca, l’ho capito subito che morivi dalla voglia di lasciarti trattare come una volgarissima puttana.”
    
    Lui la voleva sottomessa alle sue richieste fino ad esibirla laidamente come del resto aveva fatto fino a quel momento. Ma voleva ancora di più.
    
    “… Sono certo che riuscirei a trascinarla alla depravazione totale e ...
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