1. Godere nella vergogna x


    Data: 07/11/2018, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... nuovo.”
    
    “Ma cosa dice? Io non le permetto … “
    
    Non finii la mia frase perché mi invitò ad avvicinarmi a lui.
    
    “Se vieni qui ti dimostrerò che quello che dico è vero.”
    
    Come un automa mi staccai dalla parete contro la quale avevo cercato rifugio e mi avvicinai alla macchina. Mi fece cenno di avvicinarmi ancora di più e arrivai quasi a ridosso del suo sportello.
    
    Senza che me ne rendessi conto allungò una mano e mi accarezzò tra le gambe, spostandosi subito verso l’alto e raggiungendo il mio sesso. Il vestitino troppo corto e la mia passività (o arrendevolezza?) fecero in modo che non trovò nessun ostacolo nel suo percorso.
    
    Sentii la sua mano calda tra le cosce e le sue dita toccarmi e frugare la mia intimità. Senza volerlo chiusi gli occhi e mi lascia sfuggire un leggero ma distinto gemito di piacere che repressi quasi subito mordendomi le labbra.
    
    Ritrasse le dita bagnate e me le mostrò.
    
    “Come vedi avevo ragione – disse – ti piace questa situazione, diciamo pure questo ‘gioco’ come lo chiami tu, ma è evidente che ti piace e che vorresti anche continuarlo.”
    
    Lo guardavo mentre parlava, con timore, con vergogna, ma anche con la consapevolezza che in fondo stava dicendo cose vere. Mio malgrado mi ero eccitata e ora mi girava la testa, ero davanti a un personaggio strano, imprevedibile e diabolicamente convincente. Avrei dovuto voltargli le spalle e andare via, lo ammetto, ma c’era qualcosa che mi faceva rimanere lì, davanti a lui, ad ascoltarlo senza avere ...
    ... il coraggio di dire nulla.
    
    “Vedi – continuò – ora so per certo che qualsiasi cosa ti proponessi tu la seguiresti senza più protestare o, al massimo, con piccole e inutili proteste. Comunque seguiresti qualunque cosa dovessi proporti.”
    
    Aprii la bocca per dire qualcosa, ma lui mi zittì con uno sguardo.
    
    “Comunque – disse – se vuoi puoi fermarti ora, puoi dirmi basta e io mi fermerò e ti lascerò tornare ad essere quella che eri. Tornerai a essere la seria e severa professoressa che tutti credono di conoscere. Ma ricorda: se vuoi fermarti io me ne andrò e non mi vedrai più e non sarà più possibile riprendere quello che tu chiami un gioco.”
    
    Ascoltavo quelle parole col cuore che mi batteva, erano parole che colpivano il bersaglio, giusto al centro. In quel momento ero combattuta, una parte di me avrebbe voluto scappare via, l’altra mi faceva rimanere ferma, immobile davanti a lui ad ascoltarlo.
    
    “Ma ora – continuò con lo stesso tono – se vorrai seguirmi non potrai fermarti, dovrai andare fino in fondo e non potrai tornare indietro. Se vorrai provare quelle sensazioni che hai appena sfiorato questa sera, sali in macchina e farò in modo da farti provare quello che in cuor tuo desideri più di ogni altra cosa. Altrimenti torna al tuo albergo e non cercatemi più.”
    
    Era tutto vero, quello che mi diceva era tutto vero. Avevo provato piacere e quel piacere era un qualcosa che non avevo provato mai prima d’ora, avevo provato piacere persino quando mi aveva offerta a quegli ...
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