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Il difficile percorso di deborah 1
Data: 12/02/2018, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... risposto sempre volgendo tutto in celia e deridendolo; quella mattina, invece, lo sfidai a fare sesso in macchina; non ebbe esitazioni e mi invitò a fine turno; eravamo nel gruppo serale, mi invitò ad andare in macchina con lui che sapeva esattamene dove andare per stare in pace. Uscita dai cancelli vidi passare la sua macchina che svoltò in un vicolo; salii a bordo e mi distesi mettendo in luce il perizoma nero sotto la minigonna che non scendeva molto oltre la linea della figa; aveva lo sguardo stravolto e dovette stare attento per non finire fuori strada; scelse un percorso che non conoscevo e andò a sistemarsi in una radura ai bordi della statale, dove eravamo ben protetti. Appena fermi, mi si avventò addosso e mi avvolse in un bacio umido e lussurioso che mi fece cominciare ad eccitare fino a sbrodolare; mi sfilai il perizoma per poterlo indossare dopo; il gesto lo stimolò molto, perché gli consentì di guardare la mia figa depilata con le grandi labbra tumide e roride di umori; mi bloccò per un attimo e passò il dito sulla spacca provocandomi brividi di piacere. Gli aprii la patta dei pantaloni e tirai fuori il cazzo, un arnese di una ventina di centimetri decisamente interessante; lo menai per un poco e lo sentii gonfiasi e crescere in mano con somma gioia; mi prese la testa e l’abbassò fino a che la mia lingua lambì la punta dove gocce di precum si affacciavano; leccai a lungo la cappella strappandogli gemiti di piacere; poi aprii le labbra e presi in ...
... bocca la mazza; andai su e giù per un poco; quando avvertii che rischiava di sborrare, mi fermai. Mi stesi sul sedile di cui avevo ribaltato lo schienale e costrinsi lui a leccarmi; lo fece con poca esperienza e con malagrazia; ma mi suscitò comunque scosse di piacere che mi percorsero la spina dorsale e si scaricarono in figa; non avevamo molto tempo perché non potevo tardare a lungo; me lo tirai addosso e portai la punta del cazzo alla figa; mi penetrò in un sol colpo e sentii bene la botta quando la cappella urtò l’utero. Infilai la mano tra di noi e artigliai il clitoride per masturbarmi mentre mi scopava; gli ordinai di non sborrare finché non glielo dicevo; mi strappai dalla figa due orgasmi grossi, in rapida successione, e alla fine lo lasciai sborrare; mentre mi asciugavo tra le cosce con un fazzolettino, notai sul telefonino due chiamate perse di mio marito e un suo messaggio scritto in cui chiedeva dove fossi finita; gli risposi ‘sto scopando, vengo subito’e lo mandai al diavolo. Sperando di chiudere la questione in fretta, mi feci accompagnare a casa e mi precipitai dentro; di Gianni non c’era neppure l’ombra; mi prese qualche dubbio che davvero in qualche modo mi stesse ripagando e tentai di chiamarlo; la connessione si attivò ma udivo solo gemiti ed urli come di gente che stesse scopando; pensai ad un’interferenza e chiusi; fui costretta a rabberciare una cena a toast da sola e mi piantai davanti alla tele; dopo mezzanotte andai a letto, ma lui non era ...