La coinquilina – storia di una studentessa universitaria
Data: 12/02/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: Drew, Fonte: RaccontiMilu
... riprende a battere a ritmi umani. C’è mancato davvero poco mi dico mentre assaporo tutta la comodità del mio letto. Passano pochi minuti finché non sento ancora rumore di passi che vanno, la porta che si apre, un saluto incomprensibile, la porta che si chiude, altri passi che fanno ritorno. Finalmente, penso, adesso posso cambiarmi e mettermi a dormire. Mi sento tremendamente stanca , non ho voglia di alzarmi, dormirò vestita, al diavolo! Ma il sonno non arriva. Davanti ai miei occhi vedo proiettate le immagini surreali a cui avevo assistito come se fossero parte di una pellicola cinematografica. Mille domande a cui non so dare risposta affollano il mio pensiero. Mentre ripercorro ogni dettaglio, ogni parola, ogni oscenità istintivamente mi ritrovo con la mano infilata nelle mutandine e, senza neanche capirne il motivo, inizio a masturbarmi. Non mi ero mai masturbata prima, forse mi ero toccata un po’ in qualche rara occasione mentre ero in intimità con il mio ragazzo, ma mai masturbata nel senso vero e proprio. Ora provo piacere nel sentire il mio dito indice ...
... sfiorarmi il clitoride e scivolare nella mia vagina. Mi rendo conto di essere bagnata, non me ne capacito. Faccio uscire le dita e ritorno a stimolarmi il clitoride, mi piace, aiuto. Immagino di essere al posto di Greta, con quell’uomo sconosciuto, eccitante. Immagino di essere io stessa Greta e lei essere me che sbircia fuori dalla porta mentre si tocca, abominevole, eccitante. Immagino di succhiare un cazzo, aumento il ritmo, ecco entrare due dita. Immagino quel bel culetto della mia amica pieno di sperma, chissà che sapore avrà, mi faccio schifo, tre dita. Le immagini iniziano a confondersi, mescolandosi l’una con l’altra in un ammasso di forme e colori e sensazioni come solo un cubista saprebbe rappresentare. Ormai non ci capisco più nulla. Sono stanca, voglio godere, sto godendo, esplodo. Vengo nel mio letto, contorcendomi su me stessa e trattenendomi dal lanciare grida di piacere, ho il fiatone. Provo a fare chiarezza nella mia testa ma è tutto inutile: il caos la fa da padrone e il sonno avanza imperterrito, mi abbandono, chiudo gli occhi e perdo conoscenza.