La coinquilina – storia di una studentessa universitaria
Data: 12/02/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: Drew, Fonte: RaccontiMilu
... faticavo a farmi degli amici al di fuori di pochi compagni di corso e uscivo raramente. Come se non bastasse anche la voglia di studiare e tutte le mie sicurezze stavano andando in frantumi. Nei mesi successivi per mancanza di tempo e di soldi non riuscimmo a vederci molto, se non in pochissime occasioni e quando entrambi tornammo in Abruzzo per le feste. Cominciai a pensare che se fossi andata bene avrei potuto chiedere il trasferimento per l’università di Milano, così mi dedicai allo studio, riuscendo a superare gli esami della sessione invernale con ottimi risultati, motivata da questa nuova prospettiva. Tuttavia il nostro rapporto divenne sempre più freddo e l’arrivo della primavera non bastò a riscaldarlo. Ricordo ancora quel pomeriggio, quando il mio telefono squillò, era Giacomo, non ci sentivamo da qualche giorno, quindi appena lessi il suo nome sullo schermo risposi in un impeto di gioia. Gli dissi quanto mi mancasse e quanto ero contenta che di sentire la sua voce, ma lui andò inesorabilmente dritto al punto: Giacomo mi stava lasciando. Già, dopo oltre 4 anni insieme il mio primo e unico ragazzo, quello con cui tante volte avevo fantasticato di sposarmi e di andare a vivere insieme mi aveva lasciata, per telefono: – ‘non ti amo più.. sono stufo di tutti i tuoi malumori, delle tue ansie, ho vent’anni e voglio vivere la mia vita.. ho cercato di starti vicino ma non ci riesco.. scusami Ludovica, perdonami.. ‘ Lo stridio dei freni dell’autobus mi riporta di colpo alla ...
... realtà. Salgo sul mezzo e mi siedo in uno dei posti più vicini all’uscita, osservando dal vetro scarabocchiato la mia facoltà allontanarsi nel frastuono del motore che riprende a girare. Anche l’autobus è quasi vuoto, fatta eccezione per un gruppetto di ragazzini nei sedili posteriori. Presto mi accorgo che mi stanno fissando, facendo qualche battutina, ridacchiando e scambiandosi occhiate maliziose. Indosso una camicetta, un paio di jeans e sandali ai piedi, sono spettinata e struccata, stanca dopo una giornata passata sui libri, ma quei piccoli pervertiti brufolosi mi guardano come fossi una pornostar mezza nuda. Odio sentirmi osservata ma ormai sono abbastanza abituata a questo ed altro, in questa cazzo di città una ragazza non può mai starsene tranquilla senza ricevere occhiatine e apprezzamenti non troppo impliciti. Cerco di ignorarli, come al solito. Prendo il cellulare e comincio a vagare sui social per distrarmi. Tra foto di drink, serate e giornate al mare, sembra che tutti quanti vogliano sbattermi in faccia quanto le loro vite siano più entusiasmanti e soddisfacenti della mia. Per caso mi imbatto in una foto di Giacomo con la sua nuova fiamma, una biondina del cazzo figlia di papà. Eh sì, perché quel bastardo del mio ex non aveva perso tempo, già dopo qualche settimana da quella telefonata maledetta aveva cominciato a postare foto di serate, feste e ragazze. Se la spassa alla grande, senza neanche avere la decenza di evitare di spiattellare tutte le sue conquiste ...