La coinquilina – storia di una studentessa universitaria
Data: 12/02/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: Drew, Fonte: RaccontiMilu
Sono le 18 passate di un venerdì come tanti altri. Lo scricchiolio dei miei passi rompe il silenzio che regnava nei corridoi semi deserti dell’università. L’estate si sta avvicinando e con essa il caldo che ogni anno svuota inesorabilmente quelle aule, solo qualche settimana prima tanto affollate. Con gli esami che si avvicinano dovrebbe esserci molta più gente a studiare, eppure la biblioteca era rimasta mezza vuota per tutta la giornata ed ora mi sembra di essere l’unica superstite a vagare in quei corridoi spogli, come in una sorta di scenario da film dell’orrore. Camminando intravedo una coppia di studenti scambiarsi effusioni in una grande aula deserta, almeno non sono sola, penso io, seppur dentro di me sento salire un sentimento di invidia verso quei due sconosciuti. Quella coppia in tenera intimità fa vagare il mio pensiero su Giacomo. Io e Giacomo ci eravamo conosciuti 5 anni prima, entrambi frequentavamo lo stesso liceo nel nostro paese in Abruzzo. Pur frequentando classi diverse, in una cittadina di modeste dimensioni come la nostra non fu difficile conoscersi attraverso amicizie comuni. Ricordo che fin dalla prima volta che lo vidi mi sentii attratta da lui, come una quindicenne può essere attratta da un suo coetaneo. Superata la timidezza, arrivarono i primi baci scambiati su quelle panchine ombrose ai margini del lungomare. Fu lui a chiedermi se volessi diventare la sua ragazza, fu un momento magico per me che diede inizio la mia prima e, quella che pensavo, ...
... sarebbe stata l’unica storia d’amore della mia vita. Gli anni del liceo passarono in fretta in compagnia di Giacomo, arrivarono i fatidici 18 e poi la maturità. Crescendo la nostra relazione era maturata con noi, eravamo ormai una coppia consolidata e inseparabile, come dicevano anche i nostri amici. Tuttavia quando venne il momento di scegliere cosa fare dopo il liceo iniziarono i problemi: io ero determinata a continuare i miei studi a Roma, anche Giacomo sarebbe venuto con me, se non avesse vinto una borsa di studio alla Bocconi di Milano. Fu un duro colpo per me. Lui mi disse che sarebbe stato disposto a rinunciare ma io non volli metterlo in condizione di farlo, neanche a dire che potessi cambiare i miei progetti per andare a studiare a Milano, visto che avevo già superato il test d’ingresso e pagato l’iscrizione. Il trasferimento da un piccolo centro tra mare e montagne ad una grande città come Roma fu traumatico per molti aspetti, inoltre soffrivo molto la lontananza dal mio ragazzo. I primi tempi furono davvero duri: senza amici, immersa nel caos della città, nella frenetica routine delle lezioni universitarie, per fortuna mi sentivo spesso con Giacomo, convinta che la distanza non sarebbe stata in grado di distruggere il nostro amore. Non ci volle molto però per farmi ricredere. Col passare delle settimane Giacomo cominciò a farsi sentire sempre meno, mi parlava dei suoi molti impegni con l’università, degli amici, delle feste, io invece ero sempre più depressa, ...