1. La coinquilina – storia di una studentessa universitaria


    Data: 12/02/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: Drew, Fonte: RaccontiMilu

    ... di stivali neri, lucidi, dal tacco smisuratamente lungo e sottile e, per uno strano lembo di stoffa intorno al collo munito di una catenella scintillante. Da dove spuntano quelle calzature così estreme, non le avevo mai viste prima, eppure, vanitosa com’è, Greta non perde mai occasione di mostrarmi un nuovo acquisto per quanto kitsch o stravagante possa essere. D’improvviso odo un rumore metallico e vedo la schiena della mia amica inarcarsi, costretta a guardare in alto, i capelli sciolti ondeggiare fin sotto le spalle e i seni sporgere nudi. Non ci posso credere, sto spiando la mia migliore amica mentre un uomo a me sconosciuto la strattona come una cagna al guinzaglio. Un colpo potente mi fa sobbalzare, sento il cuore battere forte nel mio petto, poi un secondo colpo, seguito da un breve mugolio. Quel tizio le ha appena ammollato due schiaffoni in piena faccia e lei se ne sta lì, immobile, come fosse pietrificata, con lo sguardo costantemente rivolto verso di lui. – Ti ho dato forse il permesso di farlo? ‘ La voce di quell’uomo mi fa paura. E’ profonda, solenne, autoritaria, inverosimilmente decisa, una voce virile e spaventosa. – No, mi scusi.. ‘ Il suono delle parole pronunciate da Greta assomiglia ad uno squittio sommesso in confronto al vigore del tono dell’uomo che la sta tenendo al guinzaglio. – So bene che ti è difficile resistere, ma non devi mai prendere iniziativa, non farmelo ripetere ancora! ‘ – Non si ripeterà più, lo giuro ‘ – Bene, ora hai il mio permesso ...
    ... . ‘ Osservo la mia amica rilassare i muscoli per un breve istante per poi gettarsi mani e bocca poco sotto la vita di quell’uomo. Non riesco a scorgere tutti i dettagli ma dai movimenti e dai rumori osceni non ho dubbi su quello che stia facendo. Provo un viscerale senso di disgusto. Quando ancora stavo col mio ragazzo ricordo che lui mi esortava spesso affinché lo facessi godere con la bocca e, a mia discolpa, posso dire che a volte ci avevo anche provato. Però era più forte di me, non sono mai stata un’amante del sesso orale, forse non sono portata o forse non mi piace e basta. La trovo una pratica scomoda, sporca e per certi aspetti maschilista. Qualche rara volta riuscì addirittura a convincermi di concedergli la mia bocca, ma mai gli diedi il consenso di venirci dentro. Nonostante questo lui sembrava apprezzare i miei sforzi, rispettando quelli che erano i miei limiti e ripagandomi con scambi di dolci effusioni e tenere parole mentre ce ne stavamo sdraiati da qualche parte, uniti in un abbraccio. Ma ora il mio ragazzo mi aveva lasciata, le carezze e i baci sono solo un ricordo, nulla di più. Vorrei tanto sentire il calore dei suoi abbracci e invece me ne sto celata nel buio come una ladra, intenta a spiare la mia coinquilina mentre fa un bocchino ad un uomo ben più grande di lei, vestita come una troia e legata come una cagna. Provo disgusto per questa scena, ma al contempo mi rendo conto che un’inaspettata sensazione di invidia sta crescendo in me. Questo mi spaventa, ...
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