1. Lezione di geometria


    Data: 04/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: HarrymetSally, Fonte: Annunci69

    ... leggermente in modo che il suo culo fosse orientato nella mia direzione, poi riprese a massaggiarla, cambiando il ritmo.
    
    “Cosa fai?” chiese lei tra i gemiti.
    
    “Non preoccuparti, tieni gli occhi chiusi.”
    
    Sospettai che l’avesse fatta voltare affinchè potessi vedere meglio ciò che le stava facendo e, come a voler confermare le mie supposizioni, l’uomo le allargò leggermente le natiche con una mano per offrirmi una più ampia visione della morbida striscia di carne tra le sue gambe.
    
    L’altra mano continuava a lavorarle il clitoride, e il maestro di tennis mi rivolse uno sguardo eloquente, invitandomi a fare altrettanto con la mia fica.
    
    Cominciai a modellare i miei movimenti su quelli di lui, imitandone il ritmo e l’ampiezza, e mi trovai a gemere all’unisono con lei, vittima dello stesso piacere, posseduta dallo stesso uomo.
    
    Lui si sollevò, senza smettere di guardarmi, e si slacciò in fretta i pantaloni. Aveva un cazzo duro e pronto che spiccava dall’addome abbronzato. Con una mano sola, estrasse un preservativo dalla tasca e se lo infilò sulla cappella in una armonia di gesti secchi ed efficienti, srotolandolo senza sforzo, mentre con l’altra mano spandeva gli umori di lei lungo la fessura.
    
    “No – la sentii dire – non c’è tempo.”
    
    “La ragazza è ancora dentro. – rispose lui, ammiccando nella mia direzione – Non temere, saremo fuori prima che abbia finito.”
    
    Lei si voltò a guardarlo e gli sorrise, ma fortunatamente non mi notò.
    
    “Dieci colpi. Ti concedo ...
    ... dieci colpi. Non uno di più.”
    
    Lui annuì, accettando quella insolita sfida, e posandole una mano sulla spalla la sospinse in avanti, obbligandola a piegarsi in modo da offrirsi alla sua imminente penetrazione.
    
    Le fece scorrere una mano lungo la schiena fino in fondo, mentre con l’altra posizionava il cazzo sull’apertura tra le sue cosce. Si fermò e mi guardò intensamente. Io compresi cosa voleva da me, e cominciai a saggiare l’entrata della mia fica con l’indice e il medio della mia mano ormai fradicia. Mi aprii bene in modo che l’uomo potesse constatare la mia obbedienza.
    
    Mi sentivo strana. Avevo sempre provato una perversa soddisfazione nel dominare i miei ragazzi, giocando con loro senza mai concedermi fino in fondo. Ero fiera della mia indipendenza, orgogliosa che nessun maschio mi avesse mai piegata. Eppure, in quel momento, scoprii il delizioso tormento della sottomissione, mentre davo a quello sconosciuto tutto ciò che desiderava.
    
    “Uno” disse lui, e diede una spinta decisa col bacino, penetrando interamente dentro di lei.
    
    Lo imitai infilandomi le dita dentro fino alla falange, e dovetti mordermi le labbra per non urlare quando assaporai la mia stessa carne, resa ancora più calda e soffice dal piacere che mi sgorgava da dentro come una colata lavica.
    
    La donna cominciò a gemere più forte sotto i colpi ritmati di lui, e io, soffocando i suoni con la mano, la imitai, mentre il maestro di tennis ci scopava tutte e due. Eravamo sorelle improvvisate, unite dalla ...
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