1. L'amore al tempo della quarantena


    Data: 01/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... amaramente di essere venuto. La sua mente funzionava al rallentatore: stava per decidere di muovere le gambe e fuggire, quando:
    
    “Che ci fai qui?”, si sentì dire da una voce dura, ma nello stesso tempo armoniosa.
    
    Gualtiero si voltò di scatto: un gendarme gli stava davanti col mitra spianato.
    
    “Che ci fai qui? – ripeté la voce – non lo sai che è proibito?”
    
    Già spaventato da quell’ improvvisa, quanto inaspettata comparsa, Gualtiero
    
    entrò maggiormente in confusione, quando realizzò chi era il nuovo arrivato: era il giovane gendarme, nella cui ammirazione si era perso poco prima. Come era arrivato fin lì? lo aveva visto scavalcare le transenne? lo aveva seguito?
    
    “Allora?”, lo sollecitò il gendarme, puntandogli contro il mitra.
    
    “Io… - balbettò Gualtiero, offuscato dal panico e insieme soggiogato dal magnetismo erotico che l’altro sprigionava – io sono uscito…”
    
    “Lo vedo che sei uscito. Non sai che l’ordinanza del Governatore Generale proibisce di uscire di casa senza motivo? E tu ce l’hai un motivo, eh? ce l’hai un cazzo di motivo per trovarti qui a quest’ora?”
    
    Incalzato da quella raffica di domande, il povero Gualtiero ansimava più morto che vivo: conosceva bene l’ordinanza e le pene severe per chi veniva colto in circolazione senza un valido motivo al di fuori della fascia oraria. E lui che motivo aveva?
    
    “Avevo… avevo bisogno di… camminare un po’…”, improvvisò con un filo di voce.
    
    “Oh, avevi bisogno di camminare… - lo prese in giro il gendarme – e ...
    ... proprio qui ti ha portato il bisogno di camminare? Qui vengono i froci a rimorchiare, non lo sapevi? Ma certo che lo sapevi… Io dico che sei venuto apposta… che sei venuto a rimorchiare…”, non era una domanda, ma una constatazione e c’era un sorrisetto ambiguo sulle sue labbra, un sorrisetto che lo rendeva ancora più affascinante agli occhi di Gualtiero.
    
    “Muoviti”, proseguì il gendarme, facendogli cenno col mitra.
    
    “Do… dove vuole portarmi?”, balbettò Gualtiero.
    
    “In carcere. L’ordinanza parla chiaro: Chi viene sorpreso per strada fuori dalla fascia oraria e senza un valido motivo, è passibile di arresto ecc. ecc.”
    
    Gualtiero si sentì gelare a quelle parole.
    
    “Per favore…”, lo implorò.
    
    “Per favore? Ah! – lo canzonò il gendarme, mettendosi a ridere – Avrei ben due motivi per sbatterti in galera: primo perché hai violato l’ordinanza del Governatore, e secondo per atti osceni in luogo pubblico.”
    
    “Atti osceni in luogo pubblico?”, fece Gualtiero, che intanto aveva ripreso un po’ di controllo.
    
    “Fino a prova contraria, questo è un luogo pubblico.”, disse l’altro con un ghigno sadico sulle labbra: chiaramente, si stava divertendo come il gatto col topo.
    
    “Ma non vedo nessun atto osceno!”, protestò Gualtiero.
    
    “Già. Per il momento. Tirati giù i pantaloni!”, gli ordinò.
    
    “Cosa ?…”
    
    “Giù i pantaloni!”, gli intimò il gendarme, puntandolo col mitra.
    
    Intimorito e senza neanche la forza di protestare, Gualtiero si slacciò la cintura con le dita tremanti, poi si ...