1. Il mio colore preferito? Il nero.


    Data: 16/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: PurpleLady, Fonte: RaccontiMilu

    ... profumo paradisiaco.” Gli rispondo iniziando a leccare quell’obelisco nero. La mia bocca si riempie di quel gusto che ogni volta mi inebria i sensi e mi fa perdere ogni inibizione. Quando ritengo che quell’asta sia pulita alla perfezione mi metto a quattro zampe offrendo il mio corpo a Nonno Albert.
    
    “Ora prendimi. Voglio il tuo cazzo nero dentro alla mia figa bianca.”
    
    “Ti accontento subito troia.”
    
    “Si dai, scopami, scopami, scopami. Fammi sentire il tuo cazzo fino in fondo, dai!”
    
    Nonno Albert ci sa fare e mi scopa duro e profondo fino a riempirmi con la sua calda sborra.
    
    “Piccola, ti scoperei ancora ma come vedi alla mia età non è così facile.” Mi dice indicando il suo membro moscio.
    
    “Lascia fare a me, vediamo se questo ti aiuta.” Gli dico portandomi dietro di lui.
    
    Gli allargo le chiappe e inizio a leccargli l’ano.
    
    “Cosa stai facendoooo……???!!!!! ohhhhohhhhh, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!”
    
    “Ricambio il servizietto che prima tu hai fatto a me…” Gli rispondo
    
    Infilo la lingua dentro al suo culo mentre con una mano gli accarezzo le palle e con l’altra gli massaggio il pene. In breve, accompagnato dai mugolii di piacere dell’uomo, l’organo ritorna turgido. Continuo a masturbarlo, voglio che ritorni duro come il marmo.
    
    “Ohhhhhhh, nessuna donna mi ha mai fatto questo prima. Sei incredibile piccola!!!!”
    
    “Adoro i vostri corpi sudati e sporchi, li ripulirei tutti solo per sentire il vostro gusto animalesco riempirmi ogni papilla gustativa.” ...
    ... Rispondo affondando sempre di più la mia lingua tra le sue chiappe.
    
    Quel palo enorme si gonfia a dismisura nella mia mano sotto i continui attacchi della mia appendice orale umida e assetata di sesso.
    
    “Ora prendimi di nuovo, scopami Nonno Albert, scopa la tua troia bianca, falle sentire quel tuo cazzo nero ancora.” Lo incito.
    
    “Oh si piccola. Te lo ficco dentro fino in fondo, voglio che tu lo senta quanto ti fa godere il mio cazzone nero. Troia che non sei altro.”
    
    Oh si, me lo fa sentire. Lo sento sbattermi contro le pareti interne del mio ventre, sento la sua cappella scivolare contro la mia cervice, lo sento pulsare nel mio utero. Sento il piacere inondarmi inesorabilmente tutto il corpo e godo di nuovo.
    
    E poi ancora.
    
    E poi di nuovo.
    
    Dopo ore, non so se maledire il mio impegno di andare a prendere mia figlia a scuola, interrompendo questa assurda ma appagante sessione di continue scopate, o ringraziare per darmi la possibilità di staccarmi da quel cazzo che ormai per me è diventata una droga di cui più ne prendo più ne vorrei prendere.
    
    Tornando verso la scuola riaccompagno Nonno Albert dove l’ho incontrato.
    
    Prima di farlo scendere lo bacio in bocca appasionatamente.
    
    “Non vedo l’ora di rifarlo,” gli prometto, “la prossima volta lo voglio nel culo quel tuo fantastico cazzo!”
    
    “Nel culo? Nessuna donna ha mai preso il mio cazzo nel suo culo.” Mi dice lui guardandomi incredulo.
    
    “Non sanno cosa si sono perse allora. A presto. Ciao.” Gli dico ...
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