Federica – Diario di una quarantena
Data: 10/10/2018,
Categorie:
Racconti Erotici,
Autoerotismo
Sensazioni
Voyeur
Autore: Volupta, Fonte: RaccontiMilu
... siedo sul divano e dopo venti minuti ecco suonare la porta. Mi sciolgo i capelli. Sono in shorts e maglietta, ma credo di essere comunque molto carina. Non è un appuntamento. Eppure sono agitata. Apro la porta e lui è lì. Proprio lui. Ho un tuffo al cuore e arrossisco visibilmente. Lui se ne accorge e sorride. Mi chiede se deve lasciare la roba lì o portarla dentro. Tentenno, poi gli dico di entrare. Gli dico che sono positiva, di mettere una mascherina, vado a prendere la mia insieme ai soldi. Torno ed è lì in piedi davanti la porta. C’è molto imbarazzo, palpabile. Mi chiede se sono un’amica di Paola. Se sto bene, se ho sintomi e altre cortesie. È bello e io mi sto eccitando a guardarlo. Rompo il ghiaccio e gli dico che mi deve qualcosa. Deve avermi frainteso, è in difficoltà. Rido e lo rassicuro. Sono imbarazzata anche io ma la mia eccitazione come sempre la vince. Gli chiedo di spogliarsi, gli dico che voglio guardarlo nudo. Ha un attimo di esitazione, poi comincia a togliersi la maglietta. Ha un fisico asciutto. Poi i pantaloncini. Vedo i suoi slip già pieni, posso immaginare quanta eccitazione abbia avuto all’idea di venire qui da me. Almeno quanto la mia, spero. Poi toglie anche gli slip. Il suo sesso è gonfio, ma non in piena erezione. Vorrei fiondarmici su con la bocca. Deve leggerlo nei miei occhi, perché l’erezione comincia a farsi evidente. In poco tempo il suo cazzo è eretto. Leggo nei suoi occhi la voglia che ha di me, lui credo legga la mia. Vorrei toccarlo, ...
... ma non mi sembra prudente. Ma voglio che lo faccia lui. Comincia a masturbarsi in piedi davanti a me, mentre lo guardo. La situazione mi eccita, eccita lui. Il profumo di sesso riempie la stanza. Il suo, il mio, sotto gli shorts. Ma ora voglio solo godermi lo spettacolo. Lo sento aumentare il ritmo e gemere, poi comincia a schizzare il suo desiderio sul pavimento. Uno schizzo raggiunge il mio piede, e mi bagno definitivamente. Gli sorrido, dalla mascherina. I suoi occhi mi dicono altrettanto. Si risistema e va via. Lo ringrazio, anche della consegna. Poi vado sul letto e mi masturbo nuovamente, con l’immagine ben ferma del suo cazzo che mi prende.
Giorno 8.
Ho voglia. Ho voglia di lui. Di scoprire il suo corpo, leccarlo, assaporarlo, annusarlo. Sentirmi morire tra le sue braccia. Piena di lui. Sporca di lui. Sentirlo gemere. Le giornate cominciano ad essere pesanti. Trascorrono in funzione di quell’attimo. Di quel breve incontro che rompe la monotonia. Faccio una doccia, prima del nostro momento. Non so cosa escogitare. Voglio sempre di più. Sono in accappatoio e apro la finestra. Lui è lì che mi attende, mi fa un cenno con la mano. Sorrido e saluto. Solo guardarlo comincia ad eccitarmi. Lascio la finestra aperta e sparisco. Apro la porta di casa. Spero la veda e venga da me. A far cosa non so. E di lì a pochi minuti arriva. Io sono sul divano in accappatoio. Lo invito a sedersi sulla poltrona lì vicino, quasi di fronte. Sufficientemente vicina per vederci e parlare, ...