1. Inedita succursale d’attrazione


    Data: 10/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... clitoride, entra dentro, scivola dentro non riuscendo a soffocare un gemito. Sento un qualcosa in mezzo alle gambe, lo desidero, afferro al buio il membro di qualcuno, &egrave bollente, duro, vibra. E’ Padrone, solo lui può prendermi. – tu sei mia e di chiunque io voglia, lasciati andare, fatti toccare, annusare, leccare, ma solo io ti prenderò. Ho le gambe spalancate, l’elastico delle calze autoreggenti mi stringe le cosce, le segna, le evidenzia. E’ buio, nessun può vedere nulla, solamente sentire. Fatti guardare, toccare, apri le gambe, ti voglio prendere, ora in piedi. Il suo cazzo mi penetra senza dover allargare la bocca del desiderio, sono completamente arrendevole.
    
    Bastano poche spinte e mi sento sciogliere. Vorrei gridare che lo amo, lui lo sa che sono cosi, ma non gl’importa, una lingua mi penetra in bocca, non &egrave la sua, ha il sapore d’un sigaro, la saliva m’impasta la bocca, mentre altre mani m’accarezzano. Due, tre persone, non so, sento mani dappertutto, forse sono solo io che amplifico le sensazioni, il mio corpo brucia, avvampa, arde, ma dentro, dentro di me c’&egrave’ solo Padrone. Un getto caldo, libero e denso mi riempie quasi subito. Mi tremano le gambe, non mi reggo in piedi. Ghiaccio, ho bisogno di bere, ancora. Attraversiamo il corridoio, adesso m’accorgo della musica, delle persone che chiacchierano, ballano, sorridono, s’incontrano, si sfiorano e si perdono. Nel vuoto dei loro corpi e della solitudine. Ora noto la solitudine, tanto ...
    ... abbandono Un isolamento rumoroso quello che si consuma sulla pista della discoteca, un’emarginazione silenziosa di corpi che si consuma nelle stanze separate. Solitudine dell’ometto con la pancetta cinquantenne, pochi capelli che si butta in pista per farsi vedere, che s’avvicina alla ragazza del locale che balla per sentirsi ancora un uomo piacente. Lei fa finta d’esserne attratta, balla, gli gira intorno, si struscia sul suo corpo, gli sfiora il viso con i capelli profumati, alza una gamba evidenziando i tacchi vertiginosi e l’assenza delle mutandine. Lo eccita. Quello &egrave il suo mestiere, per poi scomparire e cominciare a ballare con un altro. Gli fa annusare il suo corpo. Solitudine del ragazzo che ha lasciato a casa la fidanzata, la camicia nera, opaca, incollata al petto lascia trasparire il dorso e la catenina con un ciondolo a cuoricino spezzato, la giacca di pelle nera, il capello impomatato, nero, lucido, gli occhi brilli e la voglia di godere, perché sa che può piacere, giacché &egrave giovane.
    
    Sa che il suo cazzo potrà soddisfare, il suo corpo vibra, si muove sicuro nella discoteca, sa ballare, ondeggiare i fianchi, visto che lascia una scia del suo profumo. Le ragazze gli vengono incontro, lo bramano, lo illudono, sono solamente le ragazze del locale. Intrattengono, scaldano i corpi, si danno solo con il ballo. Solitudine d’alcune coppie sposate o forse solo indifferenti l’uno all’altro. Precisamente come me e Carlo. Lui non sa del mio desiderio, non sa del mio ...