1. Inedita succursale d’attrazione


    Data: 10/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... intorpidite, ma voglio farlo godere nella mia bocca, perché &egrave come se godesse dentro il mio cuore. Le labbra socchiuse assomigliano a un cuore, pulsano come un cuore, bramano come un cuore, sentono l’amore e il desiderio con la stessa intensità d’un cuore. Io ero bocca e cuore. In quel momento. Uniti. Bruscamente avverto un rantolo soffocato:
    
    ‘Sì, sto per sborrare, mi stai succhiando l’anima piccola, sei davvero deliziosa’.
    
    Un getto tiepido e aspro m’invade la gola, scende tra le mie labbra, mi cola sul seno. Lui mi ha sborrato in bocca, il suo desiderio, parte del suo corpo, ora &egrave dentro di me. Ora finalmente posso guardare i suoi occhi, vedere se &egrave soddisfatto di me. Non era però come me lo avevo immaginato per tutti questi giorni, ma non m’importava. Lui era il mio Padrone, io avevo scopato il suo cazzo. Lui &egrave alto, con le spalle tornite da nuotatore, i capelli sono neri e leggermente brizzolati, tirati all’indietro con il gel e due occhi ingenui. Tondi, grandi, neri, contrastanti con il suo modo d’essere. Non ho il tempo di mettere a fuoco i pensieri né di chiedergli se anch’io gli piaccio, se sono stata come lui mi desiderava, perché speditamente m’intima:
    
    ‘Sistemati, dobbiamo uscire, ci aspettano’.
    
    Percorriamo pochi chilometri d’automobile sino a raggiungere la periferia. Stavamo uscendo dalla città, mi sentivo inquieta, avevo scelto d’uscire dalla mia solita vita, ma ora non sapevo cosa pensare. Alla periferia di Teramo in una ...
    ... stradina buia, in mezzo alla campagna, tra divani e materassi abbandonati, mattoni gettati, water, scatoloni, preservativi usati, ci troviamo di fronte a un’enorme villa isolata tra verdi prati ben curati, circondata da un alto muro e da un cancello in legno scuro. Qui le donne vendono il cuore solo per il piacere del corpo, gli uomini dimenticano di essere mariti o compagni e godono, mi fa notare astutamente e finemente lui:
    
    ‘Voglio andare via, so già che non mi piacerà’ – ribatto fermamente io abbozzando una serrata difesa.
    
    ‘No, tesoro, tu sei qui per questo, sei la mia schiava, questo &egrave il posto più indicato per te. Voglio sentirti godere, voglio vederti mentre fai godere. Tu sei mia e di chiunque io voglia, non dimenticarlo. Entra’.
    
    Un grande atrio circondato da grate di legno con finti fiori di lilla che scendevano dalle pareti conduceva alla porta della villa. Sembrava d’entrare in una discoteca, ma nell’ingresso c’era un silenzio ovattato, direi signorile. Due ragazzi ci hanno chiesto se volevamo lasciare i cappotti al guardaroba, io mi sentivo così nuda e vulnerabile che ho rifiutato chiudendomi ancora di più il cappotto, ma Padrone con un gesto me l’ha sbottonato rapidamente infilandomi una mano tra le cosce. Avevo i vestiti incollati al corpo per la paura e la pelle macchiata dal desiderio di Padrone, che poche ore prima mi era scivolato addosso. Due ragazze con un trucco appariscente, con i capelli biondi vestite di nero e con una collana dorata con un ...
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