1. Il farmacista


    Data: 07/02/2018, Categorie: Etero Autore: Nepenthes, Fonte: Annunci69

    ... acidulo, molto aromatico. Amaro e piuttosto disgustoso. Non mi successe nulla, non sapevo neanche cosa aspettarmi, speravo che mi facesse almeno l’effetto della melatonina che avevo l’abitudine di bermi tutte le sere prima di coricarmi.
    
    Dopo alcuni minuti sbadigliai. Poi sbadigliai ancora, due… tre… quattro volte. Pensai di chiudere il libro e girarmi a lato per dormire, mio marito era assorto nel suo romanzo e non si accorse di nulla. Poi una scossa, come una stilettata improvvisa mi perforò il clitoride.
    
    - “Ahi!” Urlai spaventata.
    
    - “Cosa c’è?”, chiese mio marito
    
    - “Nulla, una fitta allo stomaco!”
    
    - “Probabilmente hai bevuto la tua camomilla troppo bollente”
    
    - “Già!” Rassicurai il mio consorte.
    
    Ma, a tempo zero, un’altra fitta colpì lo stesso punto, poi un’altra e un’altra ancora, a distanza sempre più breve, sempre meno dolorose e sempre più piacevoli. Poi, come una scossa continua, sempre più intensa, non una cosa lineare, ma come una vibrazione elettrica, sempre più intensa, più veloce e ancora più intensa.
    
    Mi contorsi su me stessa e capii subito che non avrei potuto assolutamente dissimulare il mio piacere, che si faceva sempre più intenso. Quindi, per confondere e mascherare la cosa, mi girai di colpo verso il mio lui e gli chiesi di scoparmi. Lui, sorpreso dall’estemporaneità della richiesta, si ritrasse:
    
    - “Come scopami… Tesoro? …Adesso?”
    
    - “Eh… Certo… Adesso… E quando?” Risposi trafelata, con la mano sul suo pisello moscio, tentando di ...
    ... rianimarlo urgentemente.
    
    - “Un attimo, amore. Preparami almeno…”
    
    Glielo presi in bocca al volo, sperando che quella sensazione che avevo tra le cosce non prendesse il sopravvento sul mio auto controllo. Ma fu inutile. La scossa tra le cosce si fece insopportabilmente piacevole e dovetti aprire la bocca urlando come una matta tutto il mio piacere. Cominciai a contorcermi e a sparlare, proprio come un’indemoniata. Lui tentò di prendermi per controllarmi, ma lo respinsi violentemente, ero troppo sensibile, perfino il contatto con un braccio avrebbe spinto il mio piacere oltre la soglia della sopportazione piacevole. Fu un orgasmo violento, straordinario e lungo, tremendamente lungo. Parliamo forse di un minuto o più… La soglia della sopportazione fisica, oltre la quale si rischia l’infarto.
    
    Finito il quale, mi ritrovai sfinita, in una pozza di sudore, in preda alla tachicardia, tra lenzuola madide che dovevano essere cambiate.
    
    - “Cosa ti è successo amore?” Chiese lui, guardandomi basito.
    
    - “…”
    
    - “Hai avuto un orgasmo?”
    
    - “Secondo te?”
    
    - “Sarebbe questo il tuo orgasmo?”
    
    Annuii con la testa.
    
    - “E perché hai avuto un orgasmo? - poi realizzò - Allora con me hai sempre finto di averlo. Non ti sei mai comportata in questo modo, quando facevamo l’amore. Quindi tu non hai mai raggiunto l’orgasmo con me.”
    
    - “Vabbè adesso l’ho avuto no?”
    
    - “Sì, ma l’hai avuto da sola… Ma che cazzo! A chi stavi pensando?”
    
    - “A nessuno amore…”
    
    Paolo non mi parlò per ...
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