1. Il farmacista


    Data: 07/02/2018, Categorie: Etero Autore: Nepenthes, Fonte: Annunci69

    ... situazione, mentre il ragazzo era distratto e si pesava la camomilla. Alla Domenica dopo, quando il Don bevve il vino durante la cerimonia di distribuzione della Comunione, dopo poco, cominciò a farfugliare. Diceva cose strane: invece del Corpo di Cristo, diceva il Porco… poi s spogliò nudo e tirò fuori il suo coso dritto come un bastone e si presentò davanti alla fila delle vecchiette in attesa della Santa Comunione con quel coso di fuori, gridando: Prendetene e mangiatene tutti questo è il Corpo di Cristo… Ci vollero molte persone per immobilizzarlo. Sembrava indemoniato. Oddio che orrore! Tutta colpa di quel maledetto farmacista! È il diavolo stesso ad avere messo quel negozio vicino a questa chiesa. Quello è l’avamposto dell’inferno in Paradiso. Pensi che nessuno si ricorda quando fu costruito. Nemmeno nei registri comunali troverà la data di edificazione” La vecchia aveva le lacrime agli occhi, mentre parlava. Lacrime di rabbia mista a paura.
    
    Certo che, immaginare la scena del parroco col cazzo di fuori, che lo sventolava davanti alle vecchiette gridando “Prendetene e mangiatene tutti!” Mi faceva scompisciare dal ridere. Angela, alle mie spalle, se la stava facendo sotto dalle risate. Io dovevo trattenermi in un rispettoso contegno. La comare afferrò l’avambraccio della perpetua come per sradicarla dal suo posto, prima di prendere la strada: - “Stia lontana da quel posto maledetto e venga più spesso in chiesa. Mi dia retta!”, sentii una di loro rivolgersi a noi, ...
    ... mentre si allontanavano.
    
    Dopo cinque minuti di risate, Angela, con le lacrime agli occhi, trovò a malapena la forza per dirmi: -“ Sono di parte!”.
    
    A questo punto la curiosità di approfondire i dettagli di questo fatto mi spinse, anzi, quasi mi impose, di indagare meglio su quell’accaduto. Per farlo, non potei fare a meno di recarmi ancora in quella misteriosa bottega, quella propaggine d’inferno, e la sua Pera di carne.
    
    Lo feci il giorno dopo. Dopo l’ennesima notte di sesso anorgasmico con mio marito in cui, mentre lui mi privilegiava col suo superbo membro infallibile, io immaginavo il parroco che faceva l’elicottero col suo pene, in chiesa, davanti alle comari che, di uccelli, non vedevano altri che i piccioni che atterravano a beccheggiare il riso sul sagrato, dopo i matrimoni, per altro sempre più rari. Ci mancò poco che non gli risi in faccia mentre fingevo l’estasi retributiva, proporzionata allo sforzo profuso per soddisfarmi.
    
    La Pera aveva sempre uno sguardo sbilenco, viscido, in tralice, evitante, verso il basso.
    
    Non sembrò né felice né scontento di rivedermi. Mi salutò gentilmente ma con un certo sforzo.
    
    - “Come posso servirla signorina?”
    
    - “Questo posto è magnifico. Mi racconterebbe la sua storia?” Forse fui troppo diretta.
    
    - “Signorina, non le nascondo che mi risulterebbe un’esperienza del tutto piacevole intrattenermi con una creatura graziosa come lei. Avrei molto da raccontarle, mi creda. Purtroppo, però, ho da fare. Alcuni decotti sul fuoco ...
«1...345...9»