Il farmacista
Data: 07/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Nepenthes, Fonte: Annunci69
... avercelo grosso e pomparmelo dentro per un discreto numero di minuti, fosse bastevole a farmi raggiungere l’orgasmo. Quale ignoranza tipicamente machista, sessista e vetero-maschilista. Mi chiedevo come fosse possibile che un maschio adulto e con la sua esperienza, potesse ancora essere convinto di una stupidata del genere. Come gli uomini, in genere, potessero esserlo. Come potesse non conoscere ancora minimamente l’universo erotico femminile.
Lei mi rispose che si trovava nella mia stessa situazione, anche se il suo compagno era normodotato, per cui deduceva che, la causa di queste lacune cognitivo sessuali, non era attribuibile ad una eccessiva stima della propria grossa dotazione genitale quanto ad una scarsa dotazione cerebrale. Trattenemmo entrambe a stento le risate con la mano sulla bocca.
Quando la cerimonia finì e la chiesa si svuotò, fatte le opportune condoglianze, io e Angela ci trattenemmo ancora sul sagrato a parlare un pò.
Le dissi di quell’erboristeria strana e meravigliosa che avevo appena scoperto e, della quale, non conoscevo l’esistenza. La perpetua, che si era anch’essa intrattenuta con un’altra comare, nelle nostre vicinanze, intervenne poco discretamente nel discorso dicendo che quello era un posto maledetto. Che era lì da sempre ma non ha mai lavorato perché quella era la tana del diavolo. Che non si sapeva come facesse a restare aperto, secondo loro vendevano la droga. Che il papà del gestore attuale era assatanato e praticava la magia ...
... nera. Che erano generazioni che quella famiglia aveva grossi screzi con la Chiesa. Che un loro antenato fu bruciato vivo dalla Santa Inquisizione, proprio su quel sagrato dove ci trovavamo, con l’accusa di stregoneria.
L’altra comare aggiunse che, si diceva che si svolgessero messe nere, lì dentro. Che erano alchimisti da generazioni e generazioni e preparavano pozioni magiche. Quando obiettai che mi sembrava un semplice erborista, la perpetua mi corresse solennemente indicandomi con il dito indice teso, come se fosse un dettaglio di estrema importanza:
- “Farmacista! Quello è un farmacista! Non un erborista!”
- “Uno Stregone! - precisò l’altra, rivolgendosi all’amica - Quello è il Demonio figlio di demoni. Hanno da sempre odiato la chiesa. Tutta la loro genealogia è maledetta. Pensi che, suo padre, un giorno, tanti anni fa, la combinò proprio grossa”
- “E cosa combinò?”, chiesi incuriosita.
- “Aveva scoperto che Francesco, il ragazzo che, ogni tanto, si fermava da lui a prendere la camomilla per sua nonna… La Gina, te la ricordi la Gina?” Si rivolse alla perpetua
- “Certo che me la ricordo! La Gina Frattini.”
- “Beh… Scoprì che il Francesco era il fornitore di vino del parroco. Il Don Carlo prendeva una cassa di bianco per lui e, dentro la cassa c’era sempre una bottiglia di rosso che lui usava nel calice delle ostie.”
- “Quindi?”
- “Quindi, quello stregone maledetto iniettò qualcosa nella bottiglia del “sangue di Cristo”, capisci? Approfittando della ...