1. Latte e Menta


    Data: 12/09/2018, Categorie: Racconti Erotici, Voyeur Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu

    ... sono infilata un paio di collant neri trasparenti e l’impermeabile. Per un po’ ho camminato senza meta. Restavo ferma a qualche angolo di strada, mi guardavo intorno e riprendevo a camminare. Sono entrata in un bar per riposarmi. “Latte e menta”. Pensavo all’uomo del sigaro e alla ragazza bionda. Non riuscivo a capacitarmi di come riuscissero a comunicare quasi senza parlare. Li avevo notati spesso ultimamente mentre erano insieme, sul pianerottolo di casa o in strada. A volte si muovevano come se stessero seguendo una coreografia prestabilita. Lei lo faceva con disinvoltura, lui invece cercava di nasconderlo dando sempre l’impressione che si trattasse di una coincidenza. Il barista mi ha messo di fronte il bicchiere di latte, interrompendo l’immagine di loro due intenti a fare sesso sul balcone mentre si stava formando nella mia testa. Ho desiderato che mi prendesse per un braccio e mi portasse sul retro per scoparmi. Mi avrebbe spinto in fondo al corridoio tenendomi una mano sulla schiena. Avrei appoggiato le braccia alla parete per tenermi in equilibrio e mi sarei fatta inculare, restando immobile con le gambe divaricate. Subito dopo, un altro uomo avrebbe preso il suo posto continuando a spingermelo dentro. Mi avrebbe tolto perfino la possibilità di vederlo in faccia. Ho cercato di afferrare il bicchiere, ma la mia mano si è chiusa prima di riuscirci rovesciando il latte sul bancone. Sono rimasta a guardare il latte che colava sul bancone. Ho aperto la bocca, ma non sono ...
    ... riuscita a parlare. Avevo l’impressione di non essere più in grado di recuperare il mio autocontrollo. Il barista ha asciugato il bancone con indifferenza. “Non è successo niente”. Istintivamente mi sono voltata per andarmene e per poco non sono inciampata nello sgabello, sentivo la pressione sanguigna alle tempie, le mie guance andavano a fuoco. Appena sono uscita in strada ho visto un autobus fermarsi a qualche metro. Mi sono affrettata e sono salita. Ero seduta al fondo nel posto al centro della fila. Un uomo leggeva un libro incurante della mia presenza. Sono rimasta a guardarlo spostando di tanto in tanto lo sguardo sull’autista, poi ho allargato le gambe come se niente fosse. Non avevo ottenuto nessuna reazione dall’uomo sempre più assorto nella lettura. Ho messo le mani tra le gambe e ho strappato i collant sulla fica. Ero fradicia. L’uomo ha alzato lo sguardo per un secondo ed è ritornato come se niente fosse al suo libro. Sono scesa. A metà dei gradini sull’uscita dell’autobus ho sbottonato l’impermeabile e ho continuato a camminare lasciandolo aperto. Vicino ad un parco un gruppo di ragazzi stava fumando hashish, erano appoggiati ad una macchina con gli sportelli aperti. Sarei voluta andare verso di loro per succhiarglielo, mi sarei fatta sfondare anche per tutta la notte lasciando che mi portassero a casa loro per continuare a divertirsi con calma, ma non si sono mossi. Mi hanno seguito con lo sguardo mentre imboccavo uno dei vialetti. All’interno del parco mi sono ...
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