Latte e Menta
Data: 12/09/2018,
Categorie:
Racconti Erotici,
Voyeur
Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... non vale la pena”. Ha guardato per un secondo il video e si è rimessa a sfogliare l’album. “Vuoi sapere di quello? Quello è il primo video che ho girato. Ero talmente eccitata durante le riprese che non sono riuscita a venire in nessuna delle scene. Quando sono tornata a casa mi sono dovuta masturbare per ore prima di riuscire a rilassarmi e riposare”. Ho aspettato a risponderle. “Davvero? Sai che prima o poi mi verrà voglia di chiederti il tuo vero nome?” “Jennifer” “Grazie tante! Sei una cretina, volevo solo provocarti, non avevo intenzione di chiedertelo adesso”. Mi sono alzato e sono uscito dalla stanza. Intanto sentivo la sua risata sguaiata che mi pugnalava alle spalle. Era peggio della risata di uno di quei freak di Tod Browning.
– Ciao, vorrei proprio sentire un bel cazzo duro nel culo. Ti andrebbe di venirmi a scopare tra un’ora? Peperoncina – – Ok, mandami un messaggio con un indirizzo. C. A. – – Prima posso farti una domanda? Che cosa pensi di me? Peperoncina. –
Mi sono di nuovo seduta di fianco alla parete della ragazza del bar. Ho tolto l’impermeabile e sono rimasta seduta ad aspettare. Nel pomeriggio avrei sviluppato le foto. Da quando li avevo incontrati non riuscivo più a stare in casa senza cercare di immaginare quello che stavano facendo lì a fianco. Nessun rumore fino al primo pomeriggio. Probabilmente era sola in casa. Si è fatta una doccia e l’appartamento è ripiombato nel silenzio più assoluto. Cercavo un modo per registrare i suoni provenienti ...
... dalla parete, ma ero sicura di non riuscire a catturare nulla con quello che avevo a disposizione, a parte i rumori più forti. Dopo essermi procurata qualcosa da leggere per ingannare il tempo nell’attesa, ho posizionato una sedia in corrispondenza della sua camera da letto. Un libro di Lovecraft. Il protagonista credeva di essere in grado di trasmettere delle immagini direttamente dal suo cervello a quello delle altre persone. Verso sera sono uscita sul balcone per fumare una sigaretta. L’uomo dei sigari alla menta era appoggiato contro la ringhiera. Sono rientrata in camera e mi sono spogliata prima di tornare fuori. Lui però era sparito. Mi chiedevo se si ricordasse della notte in cui era venuto a casa mia. Sono rimasta a fumare delusa, sperando che ritornasse, invece è stata la ragazza ad uscire. Anche lei era completamente nuda. Si è appoggiata alla ringhiera di ferro tenendosi una mano tra le gambe. Credevo volesse coprirsi, in realtà si stava masturbando, soltanto il movimento della sua mano procedeva ad una lentezza tale da non essere quasi percettibile. Stavo per dare una boccata alla sigaretta, ma era già arrivata al filtro. A quel punto ho rinunciato e sono di nuovo tornata dentro, volevo infilarmi le scarpe con le zeppe. Ormai le tenevo abitualmente sul davanzale della finestra, a volte mi davano l’impressione di una scultura su di un piedistallo. Nell’appartamento di fianco avevano acceso lo stereo a tutto volume, un vecchio pezzo degli anni ’70. Prima di uscire mi ...