Adesso sai che cos’è la contentezza
Data: 14/08/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... prosecuzione del gioco così com’era iniziato. Aveva provato a invocare il suo nome, avrebbe voluto gridare: Paolo amore, ma non uscì alcun suono dalla sua bocca, in ogni caso era finalmente felice, perché riconobbe le dita di Paolo che si posavano sul suo corpo. Quando la mano s’avvicinò al pube per spostare il perizoma e liberare la vista della sua fica, le successe quello che non avrebbe mai pensato potesse accadere: era bastato quel piccolo sfiorare la sua intimità, che Annagrazia venne godendo con una grande intensità. Paolo se ne accorse e avvicinò la bocca, fece aderire le labbra alle grandi labbra di Annagrazia e bevve con voglia. Sentì il piacere suo e quello di Annagrazia e decise d’offrire il cazzo alla bocca della sua donna, lo avvicinò alle labbra che lei dischiuse per accoglierlo, si baciarono, si leccarono e si succhiarono vicendevolmente con passione gustandosi i loro fluidi. Paolo prese poi delle frittelle, le inserì fra le grandi labbra di Annagrazia, le lasciò qualche istante lì e poi le fece scorrere sul ventre, ruotare attorno alle tette lasciando una scia di zucchero, per poi infilarle nella bocca di lei e, a quel punto avvicinò la bocca per mangiarle assieme:
‘Paolo, tesoro, così mi farai perdere il lume della ragione’ – affermò Annagrazia, dopo aver ingoiato il suo pezzo di cibo.
Si baciarono, le labbra unite, le lingue intrecciate, continuarono a lungo a trasmettersi così le loro sensazioni con la bocca, poi Paolo le tolse i tappi dalle ...
... orecchie e un istante dopo nella stanza di diffusero le note di ‘Start Me Up’ dei Rolling Stones, una delle canzoni preferite di Annagrazia. Prese una sedia, l’avvicinò al bordo del letto e proseguì usando i polpastrelli e giocando con il corpo di lei come se si trattasse d’un pianoforte, ripercorrendo la strada tracciata dalla scia di zucchero. Era una sensazione bellissima e a ogni impulso del polpastrello un brivido aggiuntivo pervadeva Annagrazia lungo la schiena, la sua voglia cresceva a dismisura, perché desiderava Paolo come non mai. Sapeva però, che il gioco non era ancora finito e si godeva le sensazioni che le mani di Paolo offrivano, visto che adesso avevano agguantato il clitoride e lo solleticavano dolcemente. Dopo avere colmato ancora di baci il seno di Annagrazia, Paolo la mise sul fianco e fece in modo che il suo membro capitasse in prossimità delle mani legate dalle manette. Annagrazia se ne impossessò e cominciò a giocarci manipolandolo come poteva; faceva andare le mani su e giù, carezzava il glande con la punta delle dita, spalmava le goccioline che spuntavano dalla cappella. Anche se tutto ciò avveniva da dietro la schiena era enormemente eccitante Annagrazia continuò così per un po’, poi afferrò il cazzo di Paolo puntandoselo in direzione del culetto appoggiandolo all’ingresso del buco:
‘Sì, dai, prendimi Paolo, voglio offrirti il mio sedere. Tempo fa ho accettato che me lo prendessi tu, ora voglio essere io a offrirtelo. Dai penetrami, ti voglio sentire ...