La Caduta. Atto Dodicesimo. Dei dubbi e di un funesto presagio
Data: 12/08/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Racconti Erotici,
Lesbo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... disse. Lui annuì, e parve perso per qualche istante. Lei attese. -Perché non Aristarda Nera?-, chiese. “Perché è un’ingrata bastarda, e perirà come tutti gli altri che osano ostacolare la Cerchia!”, pensò Serena. Ricordava bene come fosse finito il colloquio con lei. -Non é… idonea al governo. È pur sempre sorella di Septimo.-, disse invece. -Ah. Invero però so che delle province da lei rette, nessuna ha denunciato abusi o ingiustizie.-, ribatté Feral. Serena sorrise, l’uomo era ben preparato. Meglio di quanto avesse pensato. Aveva creduto che il disinteresse di quel condottiero per l’Impero l’avesse spinto ad isolarsene interamente, eppure ora scopriva che così non era. “C’è speranza. Dice che non gli interessa l’Impero ma si tiene informato.”, pensò. -Come nelle tue, nobile Nimandeo.-, rispose. Lui parve pensieroso. -Dopo una sconfitta non sono certo siano argomenti da trattare. Com’è accaduto?-, chiese. Nessun rimprovero gravava la sua voce, solo la quieta curiosità di chi vuole sapere. -Ci hanno fiancheggiati. Hanno combattuto tradizionalmente poi il loro centro e l’ala sinistra hanno ceduto, ripiegando verso Alexandra Ultima e credevo avessimo vinto. Invece, quando diedi l’ordine di avanzare, le loro forze corazzate al gran completo colsero il nostro fianco destro con una mossa notevole. Fui costretta a combattere in prima linea per fare sì che lo schieramento non cedesse. Riuscimmo a ripiegare e infliggemmo loro gravi perdite.-, spiegò, -Ma ci hanno fermati.-. “Mi ...
... hanno fermata!”, pensò strepitando tra sé. -Nondimeno hanno perso molti uomini.-, notò Nimandeo. -Sì. L’Aquila della XVIII legione è stata presa. I tuoi… soldati sono stati valorosi. Devo loro delle scuse. Hanno combattuto con ardore e coraggio.-, rispose Serena Prima. -Capisco.-, disse Nimandeo, -Riposati. Ne parleremo a cena. Ordina che le truppe ripieghino verso Ulabattar.-. Serena annuì. Ritirarsi in una città, cercare supporto, riorganizzarsi e riprendersi. Tutte cose che poteva fare. Eppure, quella sconfitta le bruciava. Era stata giocata come una novellina. E non l’avrebbe permesso. Mai più.
Amsio Calus lasciò che Efia suggesse piano il suo membro. La festa per la vittoria era degenerata prevedibilmente in un’orgia. La nera succhiava magistralmente il frenulo dell’Imperator che ne accompagnava i movimenti del capo con la mano. Incerto se restare a farsi sollazzare o procedere ad un ruolo più attivo, Calus osservò ciò che accadeva intorno a sé, il calice di vino mezzo vuoto in mano. Oltre la bella nera inginocchiata c’erano altri triclini. Livio Pratillo, governatore di Roma stava possedendo ferocemente una giovane dalla carnagione cerulea. Svetonio Crassio, Legato della XXXII legione sodomizzava di gran lena un’altra giovane, terminando con una copiosa venuta sulla schiena della ragazza che remissivamente non protestò. Licinia invece pareva godersi la scena in solitudine, toccandosi piano. Antavio Ribuzio veniva penetrato da un giovane mentre suggeva i seni di una ...