1. Lo Psicopatico


    Data: 12/08/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... immediatamente. Indossava dei jeans stretti e l’erezione si vedeva. Lui si guardò e sorrise senza nessun imbarazzo. Guardassero pure, maschi e femmine. L’erezione si afflosciò un po’ quando si mise a riflettere. Ea indeciso, era una situazione pericolosa. Aveva la capezzoluta ormai da un paio di mesi e se la stava spassando alla grande. Ormai era un burattino nelle sue mani, nessun segno di ribellione e sottomissione totale al suo volere, inoltre era bella calda e si era assuefatta alle sue perversioni incredibilmente bene. Lui pensava che la cagna si stava abituando a quella nuova vita e che incominciava a piacerle. Eppure la spilungona aveva ridestato in lui la voglia della caccia, la voleva, sapeva che era una cazzata, ma la voleva. Il cazzo era ridiventato duro ed i jeans lo trattenevano a fatica. Poi quella comitiva si mosse e lui la seguì, era combattuto, pensava di non fare niente, ma seguirli non gli costava niente e non lo metteva in pericolo. Con la tedesca era andato tutto benissimo. Stranamente non la cercava nessuno. L’aveva interrogata, era una sbandata, senza fissa dimora, senza lavoro e senza famiglia, solo qualche amico in Germania che sapeva che era in Italia. Aveva recuperato la sua macchina e l’aveva messa in garage, a casa sua. Da lui non veniva nessuno, dai clienti andava lui. La tedesca era scomparsa e nessuno la cercava. Se la poteva tenere a lungo, gli aveva dato già grandi soddisfazioni.
    
    La cagna era nuda, rinchiusa nel retro del furgone e ...
    ... nelle condizioni di non nuocere, una catena ad una caviglia, le mani legate dietro la schiena ed imbavagliata. Lui seguì le due coppie fino ad un condominio abbastanza lussuoso. Quando li vide sparire in un portone parcheggiò, andò nel retro del furgone e prese la cagna con particolare foga e ferocia. La morse sui capezzoli e se la sbatté bestialmente. La cagna guaì e si dibatté, ma non c’era niente da fare, lui era forte, molto più di lei e lei non poté far altro che subire. Sapeva che protestando non avrebbe ottenuto nulla, anzi. L’ultima volta che l’aveva fatto se ne era pentita amaramente, Lui l’aveva schiaffeggiata con quelle mani di acciaio, dure ed implacabili. Però era perplessa e spaventata, ormai era molto tempo che non la trattava più in quel modo spietato, sembrava fosse tornato all’inizio. In più, nonostante la ferocia, sembrava che non pensasse a lei. Ormai lo conosceva, sembrava che pensasse ad altro anche se stava scopando lei ed era duro, molto duro. Poi la cagna, nonostante tutto, iniziò a godere gorgogliando e mormorando parole sconnesse in tedesco. Quando era eccitata ritornava alla lingua madre. La cagna non si sbagliava, anche se non conosceva il motivo del turbamento del suo Padrone. Lui pensava alla spilungona ed era così feroce perché era molto combattuto, sapeva che rapire la spilungona era pericolosissimo, non lo doveva fare, era contro tutte le regole che si era dato. La prima diceva che dovevano essere sole e questa non lo era. La seconda diceva che ...