Lo Psicopatico
Data: 12/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Lesbo
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... isolata. Era un bravo artigiano ed eseguiva magistralmente lavori in ferro battuto, lavori particolari che sapevano fare in pochi e quindi aveva una buona clientela in una vasta zona. La sua casa, isolata, era circondata da più di un ettaro di terreno recintato e ben sorvegliato da buoni sistemi di allarme. Infatti nella sua officina, uno degli annessi alla casa si trovavano, oltre a macchinari costosi, anche lavori in esecuzione per diverse decine di migliaia di euro. Oltre ai sistemi di allarme, per la proprietà si aggiravano due rottweiler che non vedevano l’ora di fare la festa a qualcuno. La casa sorgeva lì dove finiva la collina ed iniziava la montagna. Il posto era comodo, ad alcune centinaia di metri da una strada che collegava i paesi vicini, ma non semplice da trovare. Lui non era brutto, era ombroso, fisicamente era alto e grosso senza essere grasso, era molto forte ed aveva mani di acciaio che lo servivano perfettamente nei suoi lavori e che utilizzava anche in altre occasioni. Caratterialmente era incapace di controllare i suoi raptus sessuali. Poteva gestirli, ma doveva assecondarli. Per motivi di lavoro e per salvare le apparenze appariva socievole ed affabile, ma altrimenti gli piaceva stare solo’ o in compagnia delle sue prede. La seguì da lontano, poi la tipa arrivò in un parcheggio ai margini del paesino e si avvicinò alla sua macchina. Lì, lui, intervenne. L’etere fece effetto immediatamente. Lui aprì la macchina con le chiavi della straniera, era tedesca, ...
... almeno questo diceva la targa, e la adagiò sul sedile posteriore. Una straniera che schiacciava un pisolino nella sua macchina. Aveva usato i guanti e non aveva lasciato tracce. Andò a prendere il furgone e accostò alla macchina di lei. Aspettò che una coppia di anziani uscisse dal parcheggio e poi la trasbordò sul suo furgone. Non poté resistere dal dare una bella strizzata a quei capezzoli. La donna nel sonno gemette. Era infoiato, ma ormai era sua e sapeva che dopo, a casa, con tutta tranquillità si sarebbe divertito molto di più. Nessuno aveva visto niente, si mise in marcia con calma e guidò con prudenza..
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Debby era costretta in una posizione impossibile, mentre la sua Padrona le stringeva le cosce sul viso, la schiava era in apnea, respirava a fatica ed era tutta rossa in viso per lo sforzo e la mancanza di aria. Debby sapeva che, per fortuna, la sua Padrona stava per venire, lo sentiva, ormai la conosceva bene ed intensificò lo sforzo per farla godere e poter riprendere a respirare. Alessia, la sua Padrona, smise di accarezzarsi e strizzarsi il seno e strinse le mani sulla testa della schiava spingendola contro la sua vulva, infine rilassò ed allargò leggermente le cosce, Debby riprese aria, ma non smise di leccare, lei era molto esigente, l’avrebbe punita severamente se si fosse permessa di abbandonarla nel momento cruciale. Debby non lo fece, anche se sapeva cosa sarebbe successo da lì a poco. A ...