Quello che vuoi da me. Pt. 4
Data: 11/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Numero primo encore, Fonte: EroticiRacconti
... lasciare segni, o di fare quello che mi viene in mente, potresti pagare cara quella tua insolenza, lo sai? Sai cosa potrei fare con quella salsina che so benissimo essere lì come suggerimento?
- Touchee…ma non credo tu abbia bisogno di imbeccate.
- Infatti. Ho abbastanza idee per entrambi.
- Lo so. La mia ti è piaciuta?
- Decisamente adorabile. Ora zitta però
Mi baciò con forza, premendo vigorosamente con la mano contro il mio inguine.
- Ora quindi sei solo mia
- Sì, completamente
- Stasera avrei voglia di farti male, ma non credo te lo meriti.
- E cosa mi merito?
Scopami scopami scopami. Ti prego dimmi che mi scoperai. Qui, ora, subito…
- Beeh, tanto per iniziare devi ridere. Tanto e di gusto.
- Ok…ma con te rido già tanto
- Non quanto stasera…
Le sue dita stavano già scorrendo il mio corpo, e sfiorandomi si lasciavano dietro una leggerissima scia di brividi
- Non vuoi farmi il solletico…
- Chi me lo impedirebbe? Tu?
Iniziai a muovermi per cercare di sfuggire al suo tocco. Il suo sguardo seguiva il movimento della mano che mi esplorava con misurata lentezza. Non aveva nemmeno iniziato ed io ero già in difficoltà nel trattenermi.
- Credo che sarà una serata lunga, sei molto sensibile un po’ dovunque…anche sotto le ascelle?
- No ti prego…
Gli bastò toccarmi perché iniziassi una risata sguaiata, quasi isterica. Posizionandosi dietro di me mise in moto anche l’altra mano, e iniziai ad impazzire. Era divertente ma ...
... terribile, e credetti che mi avrebbero sentito in tutto il paese
- Bastaaaa, basta, ti prego! – le sue mani vagavano su tutto il corpo, e ad ogni passata la mia sensibilità aumentava, ovunque mi toccasse. Quando si chinò su di me per solleticarmi le cosce sentii contro la testa quanto fosse eccitato. Ma non potevo rallegrarmene, ero troppo impegnata a non fare la pipì, e a non restare senza fiato – farò tutto quello che vuoi, ti prego fermati
- Sto già facendo quello che voglio, non puoi offrirmi niente che non possa già prendere
In pochi minuti ero sfinita, stanca più che dopo un allenamento pesante. Mi facevano male gli addominali, le gambe, le spalle. Forse capì, ed iniziò a rallentare, trasformando il solletico in carezze forti ma dolcissime. Mi baciò posando le mani sui seni che fino a quel momento non aveva quasi considerato. Le spinsi in alto inarcando la schiena.
- Puttanella, è presto ancora
Mugolai nella sua bocca. Con un altro mi sarebbe suonato offensivo, forse perché in altre occasioni mi ero comportata come tale nel mio dare sesso per ricevere qualche considerazione. Ma sentirlo da lui mi faceva sentire completa come donna e come femmina. Istintivamente contestualizzai quell’epiteto come una specie di complimento, e anche con una specie di offesa riuscì solo ad eccitarmi.
- Potresti farmi qualsiasi cosa e non riusciresti a farmi sentire sporca.
- Non è la mia intenzione
Mi strizzò i capezzoli fino a forzarmi un gemito a denti stretti, e ...