Quello che vuoi da me. Pt. 4
Data: 11/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Numero primo encore, Fonte: EroticiRacconti
... dell’enorme svolta della mia vita,a l’euforia che provavo mi stava facendo galleggiare sopra a tutto. Avevo avuto la fortuna di evitare un sacco di problemi, e potevo pensare a riorganizzarmi senza grossi problemi pratici da affrontare. Ordinai un mare di sushi chiedendo la consegna per molto prima dell’arrivo di Marco, e feci la prima doccia nel mio nuovo bagno nell’attesa. Il tavolo da pranzo era molto grande e occupava lo spazio vicino alla zona cucina senza essere troppo invadente. Dopo l’arrivo del rider mi tolsi l’accappatoio rimanendo nuda, senza preoccuparmi troppo delle ampie finestre da cui ero circondata. Le case erano tutte piuttosto lontane, e potevo camminare liberamente quasi ovunque. Preparai una corda che passai attorno ad una trave del soffitto per quello che poteva essere il dopocena, e mi concentrai per sistemarmi nel modo in cui avevo progettato di farmi trovare. Mi sistemai i capelli e truccai per essere al meglio, poi mi diressi al tavolo con le corde necessarie. L’idea di legarmi sul tavolo e posare il sushi su di me non sarebbe stata di facile realizzazione, ma un tavolino su cui posare l’ordinazione che avevo ricevuto mi aiutò non poco. Per prima cosa mi stesi sul tavolo e calcolai dove avrei dovuto fissare le corde, ciascuna con un nodo scorsoio per potermi legare prima le caviglie e poi i polsi senza riuscire a muovermi mentre sistemavo i pezzi di sushi su di me. Le caviglie non sarebbero state un problema quanto i polsi, che avrei dovuto stringere ...
... quasi alla cieca, soprattutto l’ultimo in cui avrei infilato la mano destra senza poter usare l’altra per aiutarmi. Mandai un ultimo messaggio a Marco
“Basta lavoro per oggi, mi stendo un attimo e ti aspetto. La tua presenza è vitale (faccina con la lingua)”. E pensai “non sai quanto” mentre lo scrivevo.
“Non mancherei per niente al mondo. Alle 9 sono lì”
Lasciai gli scorsoi per i polsi un po’ più larghi, senza che la lunghezza mi permettesse di riuscire a raggiungere una mano con l’altra per liberarmi. Volevo essere totalmente inerme. Volevo essere totalmente sua, in qualunque modo avesse desiderato. Mi sedetti sul tavolo, con il tavolino a portata di mano, e fissai le caviglie con le prime corde. Le gambe erano abbastanza larghe, e sarei stata completamente esposta alla vista di chiunque si affacciasse alla porta di ingresso, che avevo lasciata aperta. Anche se avesse dimenticato le chiavi, Marco avrebbe dovuto solamente usare la maniglia. Chiunque altro, pensai per un attimo, ma non aspettavo nessun altro. Posai qualche pezzo di sushi sulle cosce, tanto per non lasciarle inutilizzate del tutto, e posai soia wasabi tra di esse. Pensai che poteva essere una pessima idea, se Marco avesse deciso di provare a condire me anziché il sushi, ma accettai il rischio. Cercai di fare una composizione armonica, di decorarmi con una certa armonia, incorniciandomi l’inguine ed il ventre. Mi stesi, consapevole di potermi muovere il meno possibile mentre continuando a posare pezzi ...