Quello che vuoi da me. Pt. 4
Data: 11/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Numero primo encore, Fonte: EroticiRacconti
... avrebbe aperto come una cozza. Sempre che decidesse di scoparmi.
- Hai un una bocca meravigliosa e sai usarla bene… - mormorò con il fiato un po’ corto
- Mmmhhh - fu il solo suono con cui riuscii a rispondere, pensando “grazie, te lo dovevo da un pezzo, e sono contenta che ti piaccia. Con le mani libere avrei fatto anche meglio, accarezzandoti le palle o pizzicandoti un capezzolo, ma non forte come fai tu a me perché sicuramente non ti piacerebbe. Ho solo la bocca per darti piacere, e la sto usando al meglio e lo farò”. E avevo detto solo “mmmhhh”…
- Non pensare di farmi finire così. Ti lascerò giocare ancora un po’ e poi riprendiamo.
Quello che vuoi, pensai. L’importante per me era essere sua. Avrei solo voluto vedere il suo viso e capire, al di là dell’erezione che mi sentivo in bocca, quanto gli piacesse. Quanto gli piacessi io. Sempre questa mio bisogno di sentirmi apprezzata, amata. Come se non fosse bastato tutto quello che aveva fatto per me Marco per dirmi quanto fossi importante per lui.
- Basta, ora alzati – mi disse a bassa voce tirandomi leggermente i capelli per sfilarsi dalla mia bocca, che lasciai in attesa. Sentivo i suoi occhi su di me, sapevo che stava giocando con me perché non mi stava sollevando dalla mia posizione
- Stai mendicando un bacio per caso?
- Aha…
- Sai che non bacio una schiava, di solito
- E io non sono una schiava qualunque
- Hai ragione
Mi prese la testa e mi baciò, schiacciandomi quasi con violenza la ...
... bocca contro la sua, insinuandosi nella mia bocca per un tempo troppo breve. Mi staccò da lui, e tenendo nel pugno i miei capelli mi tiró verso l’alto, senza dire una parola e costringendomi a seguirlo. Sentii il bordo del tavolo contro le cosce, e la sua mano mi spinse verso il basso fino a farmi appoggiare sul piano. Sempre tenendomi la nuca mi sferrò un paio di sculacciate tremende in rapida successione, lasciandomi una sensazione di bruciore che ci mise più di qualche secondo a tornare sopportabile.
- Bacio e piccola insolenza pagate, puttanella. Ora aspetta qui
- Va bene
- Zitta – e mi mollò un terzo scapaccione, che paragonato ai due precedenti era quasi una carezza. Lo sentii armeggiare per un po’ prima che tornasse. Mi fece sollevare e mi portò in un altro punto della casa, mentre con la mano libera iniziò a liberarmi della corda.
- Sai cosa pensavo? Mi piacerebbe davvero vivere qui dentro come tua schiava.
- Uhm, davvero? E come?
- Non so, pensavo che potrei sempre essere nuda, magari con polsiere e collare, così se dovessi passare sarei già pronta. Che ne dici?
- Poco pratico. Se arrivasse qualcun altro? Ti faresti vedere così?
Dopo avermi sciolto mi legó i polsi davanti a me, e li tirò verso l’alto. Probabilmente per frustarmi come avrebbe voluto fare in altre occasioni
- Già…beh, se tu lo volessi dovrei
- Non so, non sarei lì a vederti, né a proteggerti. Mi sembra pericoloso.
Mi accarezzò il viso, e gli baciai la mano che mi scivolò ...