Le preoccupazioni di mia madre 2
Data: 10/08/2024,
Categorie:
Tabù
Autore: sukh1122, Fonte: xHamster
... giorni non successe nulla, evitai anche di dormire per qualche volta con mia madre che, dopo qualche giorno provocandomi con un pò di civetteria mi disse: non ti piace più dormire con la mammina ?
Trascorrevo le giornate nervosamente indeciso su cosa fare, ma la tentazione tornava sempre a procurarmi lunghi e intensissimi stati di eccitazione che non calmavano neppure le poche masturbazioni che mi facevo. Ormai le trovavo inconcludenti e puerili. Una sera di quelle in cui mio padre non c'era le chiesi se potevo tornare a dormire con lei. Ne fu felice, mi abbracciò e confessò che aveva avuto paura che non le volessi più bene: sentendo i suoi seni battere contro il mio petto il sangue riprese a circolare velocemente, il cazzo si risvegliò, ricambiai l'abbraccio, anche se evitai di premerlo contro di lei.
A letto la sera si ripeterono le solite scene: lo spogliarello alla luce fioca dell'abatjour, il carezzamento davanti allo specchio e infine il suo mettersi a letto. Ero stato ad ammirarla senza fingere di dormire, lei forse non se ne era accorta perchè mi dava le spalle o perchè pensava che fingessi come altre volte. Entrò nel letto con la camicia da notte interamente sbottonata, la sua nudità era totale e si distese supina.
Ero già in tiro e, pur non sapendo cosa fare esattamente, non avevo neppure tanta voglia di aspettare; dopo pochi minuti infatti senza aspettare che lei si addormentasse mi posi al suo fianco e cominciai a carezzarla: dalle ginocchia su per le ...
... cosce sino alla fica che sfioravo, ma su cui non mi soffermavo tranne rapide sfiorate della sola peluria; risalivo poi lungo il suo ventre, solleticavo stizzosamente il suo ombelico e poi sulle magnifiche tette, oggetto neppure tanto oscuro del mio desiderio di sempre. Le palpeggiavo alternandomi ora su una ora sull'altra, le stringevo poco a poco sempre di più, bagnavo pollice e indice di saliva e strizzavo prima lievemente poi sempre più forte i suoi capezzoli; crescevano sotto le mie dita a dismisura e rivelavano un turgore ruvido che accresceva ancor di più la mia eccitazione. Intanto avevo appoggiato il mio cazzo, durissimo e caldissimo, al suo fianco; ogni tanto lo premevo ancor di più. Lei sembrava non reagire, forse voleva prolungare ancora il gioco perverso della finzione, finchè però tornando sulla sua fica che avevo volutamente trascurato, la trovai già gravida di umori. Carezzai le grandi labbra insistentemente, penetrai con il medio a solleticare il clitoride che rispose alla provocazione con impertinenza; lo spostai tante volte con il medio sino a torturarlo. La fica cominciò a sbrodolare umori incontenibili anche la sua voce si destò, emetteva gemiti soffocati, si contorceva stringendo e allargando nervosamente e lentamente le cosce. Raccoglievo gli umori della fica tra le dita e li assaggiavo nella mia bocca, altre volte me ne servivo per inumidire i suoi capezzoli e infine avvicinai le mie dita inzuppate sulla sua bocca: istintivamente allungò la lingua e li ...