La prima volta con emma.
Data: 09/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... uscì, indossava il mio accappatoio bianco. La abbracciai. Cazzo, mi piaceva proprio. La sua anima esaltava il suo corpo all’ennesima potenza.
- Ora i farò passare il pene dell’inferno, – le annunciai con il mio solito gioco di parole.
- Fai quello che vuoi – mi rispose dopo una lunga pausa, – ma non lasciarmi segni che durino più di un paio di giorni...
- Dai, almeno tre giorni...
- Va bene.
Erano battute, ovviamente, ma apprezzai la risposta. Nel sadomaso consapevole è bene verificare sempre tutto.
- Forza! – Dissi, accompagnandola al mio lettino da massaggi. – Spogliati e mettiti a cavalcioni.
Lasciò cadere l’accappatoio e, con il mio aiuto, salì sul lettino e si mise a cavalcioni. Spontaneamente si appoggiò sulle mani davanti, per coprire il sesso. Allora presi dei cordini di cuoio, le portai le mani dietro la schiena e gliele legai. Le misi un collare e la piegai in avanti fino a farle appoggiare la testa al lettino. E le bloccai il collare in basso per tenerla ferma.
Da dietro era tutto disponibile per me. La guardai tenendole le mani sulle natiche per palesare il mio dominio, poi alitai sulla fessura per palesare la mia presenza viva e attiva. Era bellissima a vedere. La foto che mi aveva mandato era di una femminilità erotica impagabile, ma vederla da vivo in quella posizione mi agitava come una pentola a pressione. Guardare le sue intimità mentre non poteva proteggerle né con le mani né stringendo le gambe - con il suo permesso s’intende - mi ...
... dava il senso del potere. Sapevo che a molte donne piace essere guardate in quella posizione, proprio come a noi uomini piace guardarle. Sperai che anche a lei piacesse quanto a me. Poi decisi di non pensare più a lei ma solo a quello che volevo farle io. Sarebbe funzionato per entrambi.
E difatti andai a prendere un cero da 3 centimetri di diametro per 30 di lunghezza, facendo in modo che lei vedesse cosa stavo facendo. Lo scartai, lo unsi con olio lubrificante, mi portai al culo e poggiai il cero al buco. Indugiai a lungo, in modo che assaporasse l’imminenza dell’azione. Non disse nulla. Perfetto. Allora spinsi un po’ il cero, che allargò l’orificio anale. Sentendo una certa resistenza lo ritirai per poi spingerlo nuovamente. Il buco del culo si allargò di più e pian piano la punta conica del cero trovò alloggiamento in pieno. Sapevo che l’ano doveva adattarsi alla presenza dell’ingombro, per cui aspettai a vedere che si rilassasse. E quando le natiche si allargarono come per invitarmi a proseguire, spinsi dentro il cero con forza, ma con studiata lentezza. Godeva sia per la sollecitazione all’ano che per il massaggio all’interno del colon. Riconoscendo le reazioni, ne fui contento. Giunto in fondo al retto, sistemai bene il cero in modo che non provocasse danni all’anello anale. Ma era tutto a posto. Allora andai a prendere la mia stecca da biliardo, mi portai dietro di lei e iniziai a colpire il cero con l’impugnatura della stecca, cioè la parte più grossa. Col puntale ...