1. Nei panni di mia madre - 4


    Data: 21/07/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... serata.
    
    “Sei uno splendore cucciola”. Mi disse mentre ancora scaricava nel mio culo. E se ne andò, lasciandomi soddisfatta sul divano.
    
    “Mi hanno detto che sei stato bravissimo”. Si complimentò Timoteo mentre guidava verso casa.
    
    Era quasi mattina.
    
    “Ti è piaciuto?”.
    
    “Molto”.
    
    “Puoi ripeterlo quando vuoi” Mi disse. “Se ti va ci sono io a proteggerti … come faccio con la mamma”.
    
    “Vuoi dire che quegli uomini …”
    
    “Voglio dire che sei il migliore piccolo”. Mi interruppe lui. “Hai un dono lo sai … anche l’altra sera, quando stavo facendo l’amore con Manila … mi è piaciuto quello che hai fatto”. Confessò mentre mi infilava la mano tra le gambe alla ricerca della rosetta.
    
    Fui colto di sorpresa e non seppi come comportarmi.
    
    Mi sentivo turbato ma, allo stesso tempo, ero compiaciuto.
    
    L’uomo di mia madre stava affondando le dita dentro a mio sfintere. Forse lei ed io avremmo potuto condividere molto di più dei vestiti.
    
    “Ti hanno allargato per bene … guarda qua”. Mi disse, mentre, arrivati al drive-in, parcheggiava la macchina dietro la roulotte.
    
    “E sei ancora tutto bagnato”. Proseguì. “Ti piace il cazzo Leo … o Lea? Vuoi che ti chiami anche io così?”.
    
    Stavo impazzendo.
    
    Avrei tanto voluto che Manila fosse lì con noi.
    
    Gli scostai la mano, mi piegai sulla sua patta e abbassai la ...
    ... zip.
    
    Volevo assaggiare l’uccello che era stato nella fica della mamma, avevo bisogno di prenderlo dentro di me e di farlo scoppiare a mia volta.
    
    La nerchia del porco era già dura come il marmo.
    
    “Tua madre oggi non c’è ancora passata … si vede hehe … vuoi farlo tu?”
    
    Appoggiò la nuca sul sedile, aprì le gambe e, con lo sguardo, mi invitò a leccarglielo.
    
    Non mi feci pregare: mi fiondai sulla mazza e cominciai ad aspirargliela come un’idrovora mentre lui allungava la mano e, raggiunto il sedere, mi piantava nuovamente le dita nel culo.
    
    “Brava puttana, pompamelo … avanti …”. Mugolava godendosi la succhiata. “Lo dicevano che eri brava … Pensa alla proposta che ti ho fatto … MMMMH … che troia … dai, dai … prendi in gola anche i coglioni”.
    
    Avevo gli occhi chiusi e, sotto al volante, tra le cosce di Timoteo, con la sua mano piantata sulla nuca, mi sentivo al sicuro, come dentro al grembo di mia madre.
    
    Poi d’un tratto un boato esplose nell’abitacolo.
    
    Il vetro del finestrino si disintegrò in mille pezzi e le schegge mi piovvero addosso, graffiandomi la pelle.
    
    Mi girai sconvolto mentre Timoteo si sistemava il cazzo dentro ai pantaloni.
    
    Manila aveva il viso stravolto e mi guardava brandendo un grosso bastone di ferro.
    
    “Che cazzo stai facendo”. Urlò. “Mi fai schifo … sei un mostro … un mostro”. 
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