1. Nei panni di mia madre - 4


    Data: 21/07/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    Fabrizio mi riaccompagnò al camper.
    
    Nel parcheggio la festa era finita e la strada era un tappeto di bottiglie rovesciate e mozziconi fumanti.
    
    “Perché non vieni a dormire da me?” Mi chiese per l’ennesima volta.
    
    “Dai non insistere …” Risposi. “Devo rientrare … è meglio così”.
    
    Lui annuì.
    
    La luna era alta nel cielo e l’asfalto ne rifletteva la sagoma, come la superficie di un lago.
    
    “Ascolta Lea …”. Esordì imbarazzato. “Ho bisogno dirti una cosa ...”
    
    Feci spallucce: “Vai”.
    
    “Io … io non so quello che mi è successo ma … cristo, non sono bravo, scusa … il fatto è che ho pensato a te tutto il giorno …” Sorrise. “Per me è strano sai … non ho mai provato nulla di simile per una ragazza …”.
    
    “No, no, no!”. Pensai. “Ma perché …”.
    
    “Mi piace stare con te … vorrei conoscerti meglio … se va anche a te ovviamente”.
    
    Il freddo della notte gli arrossava la pelle agli angoli della bocca e i suoi occhi scintillavano nel chiarore dei lampioni.
    
    “Io … Io per te provo la stessa cosa”. Avrei voluto dirgli.
    
    Ma come potevo farlo?
    
    “Lui non sta parlando con Leonardo”. Ricordai a me stesso. “Lui sta parlando con Lea”.
    
    E per la prima volta odiai la mia amica e provai l’impulso di togliermi la maschera che m’ ero cucito addosso.
    
    “Guardami bene”. Volevo urlargli. “Guarda chi sono veramente e ORA dimmi se vuoi stare con me”.
    
    Puntai i miei occhi dentro ai suoi. “Senti io non credo …”.
    
    Non feci in tempo a rispondere che lui mi abbracciò, mi baciò ...
    ... delicatamente e mi spinse contro la lamiera della roulotte.
    
    Le sue labbra erano morbide e la sua lingua scivolava nella bocca senza urgenza mentre la mano si chiudeva sopra alla mia e la guidava dentro ai pantaloni della tuta.
    
    “Vedi che cosa mi fai …”. Sussurrò
    
    Accarezzai la sua erezione sopra le mutande: il tessuto era bagnato ed emanava un forte odore di maschio.
    
    “Ti desidero da morire Lea …andiamo a casa mia ti prego … ho bisogno di mettertelo dentro ...”.
    
    “Ne ho bisogno anche io”. Pensai.
    
    “Vieni” Lo incitai. “Vienimi in mano” E, superato l’elastico degli slip, serrai il suo membro tra le dita.
    
    Fabrizio appoggiò le mani contro il metallo del camper, mi infilò la lingua in gola e allargò le cosce per godersi la sega.
    
    L’uccello duro scorreva umido dentro al palmo, lubrificato dai suoi stessi umori.
    
    “Ti voglio … ti voglio …”
    
    “Rompimi il culo”. Pensai “Ho bisogno di sentirti scaricare”.
    
    E invece, turbato da quella foga, accelerai la masturbazione.
    
    “Così mi fai sborrare … MMMMMH”.
    
    “Godi”. Lo incitai.
    
    Il porco piegò le gambe e provò a farmi scivolare la mazza tra le cosce.
    
    Il cuore saltò un battito e riprese a pompare velocemente.
    
    “Godi”. Ripetei con un filo di voce stringendogli più forte l’uccello.
    
    Quel cazzo sembrava avere vita propria.
    
    Sussultava tra le mie mani e mi colpiva il pube, alla ricerca di un buco in cui affondare.
    
    Capii che se avessi continuato Fabrizio avrebbe provato a scoparmi.
    
    Mi inginocchiai, glie lo presi in ...
«1234...»