1. Nei panni di mia madre - 4


    Data: 21/07/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... immise nel centro urbano, per fermarsi in un vicolo, dinanzi ad un piccolo cancello nero.
    
    “Qui sarai libero di essere quello che vuoi”. Mi avvisò Timoteo. “Lascia in auto Leonardo e fai venire Lea insieme a me”.
    
    All’ingresso un ragazzo allampanato ci salutò calorosamente.
    
    “Ho portato un’amica”. Mi presentò Timoteo. “Lei è Lea”.
    
    Il ragazzo ricambiò il saluto e ci fece passare sorridendo. Il bianco dei denti rifulgeva come madreperla.
    
    Scendemmo alcuni gradini e percorremmo un tunnel di pietra col soffitto così basso che fui costretto a chinare il capo.
    
    Il locale era una grande stanza circolare che assomigliava ad una cripta.
    
    “Doveva essere una chiesa …” Pensai.
    
    Al centro c’era una specie di altare e, sopra di esso, la mirror-ball proiettava fasci di luci stroboscopiche nell’ambiente circostante.
    
    Il volume della musica era elevatissimo.
    
    Notai che le pareti perimetrali erano fatte di vetro e che, dietro a quei vetri, come dentro ad un acquario, alcune ragazze danzavano sinuosamente.
    
    Al di qua delle teche gli ospiti contemplavano lo spettacolo in adorazione e, ogni tanto, qualcuno di loro si avvicinava ad una tenda viola e, scambiata qualche parola con l’energumeno che la presidiava, scompariva all’interno, mentre una delle ballerine lasciava il proprio alloggio e veniva sostituita da un'altra.
    
    “Quelle che vedi sono tutte ninfe …” Mi disse Timoteo. “Proprio come te. Questi uomini le desiderano più di quanto desiderino qualsiasi altra donna … ...
    ... È questo che ti piace, no?” Mi chiese.
    
    Annuii incredulo. Nessuna di quelle ballerine aveva qualcosa che non fosse femminile.
    
    “Ti va di esibirti per loro?” Mi domandò.
    
    E, prima che potessi rispondere, mi mise una mano sulla schiena e mi spinse oltre la tenda. “Vai” Mi incitò. “Divertiti”.
    
    Un ragazzo eccentrico con i capelli ossigenati e lo sguardo simpatico mi accolse sorridente.
    
    “Ciao io sono Rick, gestisco il dietro-le-quinte”. Si presentò. “Tu sei la nuova amica di Timoteo?”. Mi chiese.
    
    “Si … Lea”.
    
    “Beata te …”. Commentò lui e mi fece l’occhiolino.
    
    “Allora Lea”. Mi disse mentre controllava il cellulare. “Sei la prossima! Questa sarà la tua vetrina, appena Janet esce tu entri … preparati che quella va a ruba, non ha mai dovuto esibirsi per più di cinque minuti …”
    
    Lo guardai interrogativo: “Ma io non so cosa fare …”. Obiettai.
    
    “Devi farli impazzire amore … Non fare l’angioletto, con quel visino l’avrai fatto un milione di volte …”.
    
    Lo schermo del telefono si illuminò. “Oh ecco … mi scrivono che Janet è presa …” Poi si affacciò sulla porta della vetrina ed urlò: “Tesoro esci! Hai già degli ammiratori”.
    
    La ragazza che mi aveva indicato come Janet dondolò ancora un po' le natiche per i suoi spettatori e, inviato loro un bacio con la mano, lasciò la vetrina.
    
    “Sono nella cabina centoquattro” Le disse il ragazzo.
    
    E, mentre lei correva in fondo al corridoio, si rivolse a me: “Avanti sbrigati è il tuo turno”. E mi spinse dentro.
    
    Le casse ...