1. Nei panni di mia madre - 4


    Data: 21/07/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... pompavano musica psichedelica ad un volume elevatissimo.
    
    Dietro la vetrina mi sentivo come in gabbia: gli uomini si avvicinavano alla teca e toccavano la parete.
    
    Pensai che avrebbero voluto posare le loro dita sulla mia pelle e vidi che molti di loro si portavano le mani sul pacco e impugnavano le grosse protuberanze sotto alla stoffa tesa dei calzoni.
    
    Cominciai a muovermi con indolenza, feci oscillare la minigonna e, dando le spalle ai miei ammiratori, mi piegai in avanti, lasciando intravedere il rigonfiamento dei coglioni dentro al perizoma.
    
    “Brava piccola”. Mi incitava Rick. “Stai facendo faville”.
    
    Ero eccitatissimo.
    
    Avevo i loro sguardi sopra di me e quasi riuscivo a percepire lo schiocco delle lingue che leccavano labbra e spingevano la saliva in fondo alla gola.
    
    Mi sollevai la camicetta e mostrai l’ombelico, muovendo il ventre come una silfide.
    
    “Dai … così che tra un po' mi serve il lavavetri … avanti esci, esci! Sei piena di richieste”.
    
    Salutai come avevo visto fare a Janet e abbandonai l’abitacolo mentre un’altra ragazza prendeva il mio posto.
    
    “Allora. La stanza è la centocinque”. Mi disse Rick. “Ti accompagno. I tuoi ammiratori sono già lì. C’è un grande divano rotondo … tu entri, ti metti comoda e li lasci fare”.
    
    “Ma quanti sono”. Domandai euforico.
    
    “Almeno una ventina … hai sbancato”.
    
    La stanza centocinque era buia e fredda.
    
    Mi accomodai sul divano, come mi aveva suggerito il mio mentore.
    
    Quando gli occhi si ...
    ... abituarono all’oscurità vidi che, intorno a me, c’era una fila di uomini contro la parete.
    
    Erano già nudi e i grossi membri penzolavano tra le cosce.
    
    Si avvicinarono contemporaneamente e cominciarono a toccarmi, a baciarmi ovunque, ad infilarmi le dita tra le natiche, dentro al buco del culo.
    
    “Sei bellissima fiorellino”. Mi dicevano.
    
    E, prima che potessi accorgermene, mi trovai a gambe aperte con uno stallone tra le cosce, un grosso uccello nella bocca e altri due pesci tra le mani.
    
    Restai in quella posizione per moltissimo tempo, mentre loro si davano il turno.
    
    “Che fica che hai … che fica”. Mi ripetevano mentre si sfogavano tra le mie ginocchia.
    
    Presi il loro sperma ovunque, lo bevvi e ricevetti fiotti caldi sul volto, sul ventre e tra le dita.
    
    Non mi ero mai sentita così desiderata.
    
    L’ultimo del gruppo era un ragazzone alto e gentile. Mi scopò con dolcezza e, quando fu sul punto di eiaculare, sussurrò teneramente al mio orecchio: “Siamo rimasti solo io e te, vuoi venire?”.
    
    Stavo godendo come non mai.
    
    Sentivo tutto il peso del suo corpo.
    
    “Si” Mugolai con la voce affaticata.
    
    Lui mi tirò il cazzo fuori dal perizoma, lo posò sul ventre e si appoggiò su di me, facendo aderire il suo busto al mio.
    
    In quella posizione si dimenò velocemente, sbattendomi con decisione, e mi sollecitò l’uccello.
    
    Urlai con così tanta foga che non resistemmo molto.
    
    Sborrammo insieme, baciandoci appassionatamente, e quello, per me, fu l’orgasmo più bello della ...