Zozzerie in bagno - Mio malgrado, l’infinito mi tormenta
Data: 04/07/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti
... quella meraviglia assoluta che è un uomo che piscia.
Non tutti, per carità ma certi maschi, riescono a essere irresistibili anche mentre fanno una cosa del genere.
In piedi, con le gambe appena larghe e la schiena dritta a liberarsi in un modo così libero, così fiero e virile che mette anche un po’ di invidia addosso.
Le femmine si accucciano di solito, che quasi pare si nascondano e invece i maschi, con tutta quella sfrontatezza.
Impossibile smettere di guardarlo, mentre si libera, mentre annaffia oro nel cesso privato dell’Alcatraz, con quel suono cristallino che annega nella pozza portandosi via qualsiasi pensiero, c’è solo da accosciarsi lì accanto, per guardare meglio e meglio studiarlo, con lurida e impudente curiosità.
Poi, di colpo, tutto finisce.
Che quasi ti dispiace.
L’uccello smette di cantare e inizia a gocciolare, ritmando le scintille che precipitano, perse per sempre.
Sarà poi che le donne e gli uomini sono proprio diversi, con le prime che si asciugano le labbra con la carta dopo averla fatta e i secondi, invece, che hanno questa bislacca abitudine di concludere tutto con una poderosa sgrullata.
Sarà proprio per questo, per puro istinto, che Maddalena sente di colpo una strana voglia di ripulirlo, così allunga la mano e lo sfiora, sulla punta, lasciando che una piccola goccia si depositi sul suo dito.
Buona! In che senso, buona? Nel senso senza senso per cui quello stesso dito poi se lo infila in bocca e lo succhia.
Buona! ...
... Buona davvero? Sì, un gusto insolito, questo sicuramente, una punta di maschio, sconosciuto tra l’altro, un sapore caldo che le dà un brivido.
Buona! Ancora? Sì, ancora, ma stavolta direttamente alla fonte, stavolta lei si avvicina e facendo la linguaccia gli sfiora il cazzo, un’unica piccola passata a cui lui risponde con un gemito e qui davvero sì che è buona, la goccia e la carne ovviamente, di quelle cose che fai senza neanche rendertene conto, leccare il cazzo nero di uno che sembra Balotelli, uno che tra l’altro ha appena pisciato, così, per dire, quella sensazione calda sulla lingua che in qualche modo ingolosisce e allora ti viene subito voglia di darne un’altra, tanto sei strafatta, no? Potrai sempre dire che è colpa dei cocktail o di quella pasticca, della musica troppo forte se poi ti sei ritrovata a imboccarti il grosso cazzo del buttafuori.
Dio santo, questo sì, che è buonissimo!
In ginocchio adesso, a farsi scopare la bocca, a farsela riempire, tutto dentro e ancora tanto ne resta fuori ma quanto cazzo sei grosso tu? Con quella faccia Maddy, con quell’espressione che fai, col culo nudo che danza al ritmo del piacere, con le mani che si muovono e vanno a infilarsi nei pantaloni, a cercare il suo di culo, vieni qua, Mario, vieni qua che ho voglia di succhiarti tutto, che buon sapore che hai, sai di cazzo e di sudore, di piscio e di maschio, fanculo allo staffonly, guarda che palle che hai, Mario, senti come godi, adesso, senti come gemi in un, due, tre e un, ...