1. Zozzerie in bagno - Mio malgrado, l’infinito mi tormenta


    Data: 04/07/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... massaggio, col braccio pieno di muscoli a scavarle fra le cosce che di certo una botta me la farei dare volentieri ma ora le gambe tremano, Mario, scopami la fica, dai, con quella cazzo di mano, con quel dito che sembra un cazzo a strappare la carta ormai fradicia per poi entrarle dentro e farla frignare, farla contorcere, fra gli sguazzi a tempo di un, due, tre.. a pompare sempre più forte in un, due, tre.. a sbatterla che quasi è sollevarla in un, due, tre..
    
    quattro!
    
    Gode Maddalena, principessa del regno dei balocchi, gode tremando addosso al buttafuori dell’Alcatraz, senza sapere chi diavolo sia gli gode sulla mano, ansimando, mordendo l’aria satura di urina e detersivi e sussurrando qualcosa che sembra un «Grazie».
    
    Fermi, adesso, l’uno addosso all’altra, col fiato corto e il cuore in quattro quarti, sarà poi che gli uomini e le donne sono diversi, coi primi che spesso, non sempre eh ma spesso, si spengono dopo l’orgasmo con una gran voglia di chiudere gli occhi e sognare mentre alle seconde, viene di colpo una gran fame e la voglia di trasformare i sogni in realtà.
    
    Così lei allunga le mani a cercargli la patta dei pantaloni scuri, che ho ancora voglia di ballare fatti spogliare Mario, che cazzo ce ne frega, fatti spogliare che anche se le gambe mi tremano qualcosa, di sicuro, ci inventeremo.
    
    «Aspetta..» dice lui provando a resistere «Aspetta..» con quelle unghie affilate che gli artigliano la cintura «Aspetta..» che cosa? Cosa c’è adesso?
    
    «..devo farla ...
    ... anche io..» lui, dice, che quasi gli dispiace.
    
    Certo.
    
    È ovvio.
    
    Se è entrato in bagno un motivo ci sarà e non credo sia solo per farle il bidè, no, deve farla anche lui, deve liberarsi ma certo, è ovvio, Balotelli è pur sempre un uomo e fa i bisogni come tutti gli altri, no?
    
    La cosa meno ovvia è che lei, ora, si solleva a fatica e gli fa spazio, senza dire niente, coi pantaloni ancora abbassati e il culo nudo, gli fa spazio e resta lì, a guardare.
    
    Lui ha quelle labbra, aperte, che quasi sembra un bambino, un cucciolotto incredulo che ancora non sa che fare, davanti a quella femmina annebbiata e incuriosita che non ha nessuna intenzione di muoversi da lì.
    
    Un sospiro, poi un altro, in nome di un’ultima inutile resistenza e poi le grosse mani si arrendono, raggiungono la patta, aprendola, rigando l’aria con quel suono metallico che, bisogna proprio ammetterlo, è la musica più bella del mondo.
    
    Dio quanto è bello, chi?
    
    Dio quanto è grosso, ma cosa?
    
    Da quell’asola gigante sguscia fuori carne scura e lucida davanti alla quale è proprio impossibile non leccarsi le labbra.
    
    Mario guarda Maddalena e Maddalena gli guarda il cazzo, te lo hanno mai detto che hai un gran bel cazzo, Mario, te lo hanno mai detto?
    
    Le dita lo sorreggono, che sembra facciano fatica povere dita, che poi non è duro eh, dio santo, non è di certo un’erezione quella eppure è così minacciosa, come poco prima di un ruggito d’animale.
    
    Il fremito, il brivido, le vene che si gonfiano in ...
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