1. 015 il gran sogno della vita


    Data: 05/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... risposto alla disillusione con la mia degradazione. Mi gettavo come a punirmi forse dandomi in pasto alla mediocrità degli uomini, fino a finirne preda e cosa viva che autorizzava al suo saccheggio.
    
    Era la cloaca il mio naturale ambiente, o era condanna per aver chiesto un po’ di amore alla vita? E’ così legittimo chiedere amore alla vita?
    
    “Il grande sogno della vita è la volontà di vivere “, mi disse un giorno qualcuno.
    
    E’ vivere lo scopo della vita, non è l’amore.
    
    Mmmmh, no, non poteva risolversi in questo la vita. La vita si nutre di amore, molti lo trovano, ed io dovevo solo ancora impegnarmi un po’ per risalire la cloaca ed essere felice. D’altronde, non era forse vero che la stavo afferrando col mio nuovo fidanzato?
    
    Ok, ok, è vero. Io non conoscevo ancora il suo nome. Ma quella è una cosa che si può sempre chiedere tra una sbocchinata e l’altra. Era lui il mio uomo, si vedeva da come mi guardava. Avremmo scritto la parola Amore nel firmamento. Di giorno sarei stato maschio con lui a svaligiare il mondo, di sera in camper lo avrei stupito, uscendo dal cesso con un vestito di velo color carne semitrasparente come Mata Hary. Mi sarei seduto sul suo cazzo e lo avrei cavalcato per ore, afferrata per le natiche sotto al velo dalle sue grosse mani unte, e all’unisono, noi due, avremmo ansimato insieme la parola amOre,
    
    ammOre.
    
    AmmmOre!!
    
    Certo, tra me e lui ci sarebbe stato un piccolo ostacolo: la moglie.
    
    Ma egli avrebbe scelto me, lo vedevo da come ...
    ... mi chiavava al fiume. Ma una volta per tutte non sarei stato io ad essere messo alla porta. Avrebbe ripudiato la moglie e se solo la moglie avesse tentato una qualche rimostranza o vendetta, lui le avrebbe fatto una faccia di schiaffi e la sua faccia ridotta a zampogna sarebbe stata la rappresentazione plastica del suo amore per me.
    
    Ero vicino all’amore. Io lo sentivo con tutto me stesso. E lo meritavo, perché avevo sofferto molto.
    
    Ma cosa farò agli uomini!!!
    
    Allora il mio spirito si risollevava. Presi a tornare in me, e mi godetti giuliva quell’amabile sudiciume umano che in quel fetido cesso mi sovrastava.
    
    Al che le donne del campo venivano ad avvisarmi del treno in arrivo, e scovandomi cosi trattata, seminuda e sversa sul pavimento sbranata dai predatori voraci, queste prendevano a mazzate chiunque, e chi tentava una qualsivoglia difesa veniva linciato a sputi.
    
    Si che nel mentre io mi ricomponevo in tutta fretta, scorreggiando per altro lo sprema dal culo prima di tirar su le brache. Uscivamo veloci per balzare sul nostro convoglio e anche questa volta era fatta.
    
    Seduto confusa e felice, le donne mi rimbrottavano a suon di sputi. I passeggeri si alzavano per cambiare vagone e finalmente poi si placavano per mettersi subito a lavorare.
    
    Presto imparai i segreti più celati del mestiere. È un lavoro faticoso ma diciamo che nei venti minuti di tempo fino a Milano Lambrate riuscivo a guadagnarmi subito la mia pagnotta. Dai tre ai quattro borsellini cavati ...
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