1. SEDOTTA DALLA ZIA BETTY


    Data: 17/06/2024, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Lesbo Autore: Anna68, Fonte: RaccontiMilu

    ... clito, strappandomi un urlo di piacere; poi andò sulla figa fradicia. Non vedevo quel che stava facendo, ma lo sentivo. Mi frugava dentro la figa, usando sapientemente le sue dita. Io mi dimenavo, con le cosce oscenamente aperte e dalle mie labbra uscivano spizzichi di frasi sconnesse.
    
    -Si, si….si….zia, è stupendo….sei bravissima…mmm….
    
    Non riuscivo a parlare, dominata dal piacere. Venni di nuovo con un grido, così come aveva fatto lei. Chiusi gli occhi, abbandonandomi ad un senso di spossatezza e gioia. Sentii di nuovo le labbra della zia sulle mie. Quindi il calore del suo corpo, sistemato accanto al mio. Mi aveva abbracciato ancora.
    
    -Piccola mia, ti è piaciuto?
    
    -Si, zia….è stato magnifico. Mi hai aperto un mondo.
    
    -Non avevi mai fatto l’amore con una donna.
    
    .No. Ma mi è piaciuto tanto.
    
    -La tua zia lesbica….
    
    -Ecco perché non ti ho mai vista con un uomo.
    
    -A me piacciono le donne. E’ un peccato?
    
    -No, zia. Ma perché io?
    
    -Perché mi piaci. Sei bella, dolce, hai fatto nascere dentro di me un sentimento che non sono riuscita a controllare.
    
    -Ti senti in colpa per avermi sedotta?
    
    -Forse domani. Non stanotte.
    
    Facemmo ancora l’amore quella notte. Al risveglio mi sorpresi ad essere esausta. La zia non c’era più, sentivo la radio accesa. Stava preparando la colazione, erano già le 9.
    
    -Buongiorno, cara.
    
    -Ciao zia.
    
    Mi avvicinai a baciarla sulla bocca, ma lei si ritrasse, imbarazzata.
    
    -Cosa c’è?
    
    -Ci ho pensato, Anna. Quello che ...
    ... abbiamo fatto stanotte…dobbiamo dimenticarcelo. Non sta bene.
    
    -Come no? E’ stato stupendo. Come può una cosa tanto bella essere sbagliata?
    
    -Sei mia nipote. Ho dei doveri verso i tuoi genitori.
    
    -Zia, hai sempre ripetuto che è giusto fare quel che si vuole, che non si può essere schiavi delle convenzioni…
    
    -Questo è diverso.
    
    -Io ti adoro, zia. Sarà il nostro segreto.
    
    -Anche io ti voglio bene, ma non si può.
    
    Passammo mezz’ora a discutere, io supplicai, piansi, ma la zia fu irremovibile. Lo disse anche con toni duri: da quel momento in avanti,saremmo tornate ad essere zia e nipote, quella notte d’amore dovevamo scordarcela, anzi, non era mai accaduta. Io piansi di nuovo. Lei mi lasciò sfogare e disse, con più dolcezza:
    
    -Cara, sei una ragazza intelligente, capirai col tempo. Adesso andiamo al mare, vuoi?
    
    La giornata, contrariamente a quella precedente, fu tesa e triste. La zia cercava di coinvolgermi in conversazioni banali, io, con un broncio grande così, rispondevo a monosillabi. Riflettevo: potevo capire la posizione della zia però pensavo che non stessimo facendo niente di male. Ci volevamo molto bene, dimostravamo il nostro affetto. O il nostro amore. Della parentela non mi fregava nulla, adesso che avevo scoperto quanto fosse bello. Non volevo mollare così facilmente.
    
    Dopocena, la zia disse di avere un po’ di mal di testa e andò a letto presto. Forse ero maliziosa, ma pensai che in realtà l’emicrania fosse una scusa: lei voleva soltanto stare lontano ...
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