1. Tre per una 5


    Data: 04/06/2024, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... vaginale fino a provocarle dolore; lei prese l’iniziativa, divaricò le gambe, le tirò indietro alzando le ginocchia e infine le girò intorno alla vita fino ad abbracciarlo completamente.
    
    Quando le caviglie si agganciarono dietro la schiena di lui, Lucia diede un forte colpo di reni e, con un gemito lungo, si sentì penetrata fino allo stomaco dalla mazza che adesso le ingombrava il ventre; lo bloccò con le gambe e se lo tenne fermo dentro, a lungo, usando solo i muscoli vaginali per pompare piacere all’infinito; in un attimo in cui allentò la stretta, Marcello scattò in una cavalcata che le risultò irrefrenabile; lui picchiò duro sul ventre finché esplose con lei in un esaltante orgasmo.
    
    Quando si fu svuotato nell’utero, si adagiò su di lei a riprendere fiato, Lucia lo scosse con garbo e lo fece adagiare accanto a sé; cominciarono a carezzarsi delicatamente, sul viso e sul petto, cercando di darsi solo un languido piacere infinito, senza scosse di passione; si girarono su un fianco, viso a viso, e si scambiarono un bacio intenso; la mazza di lui riprese rapidamente vigore e Lucia la sistemò fra le cosce, a contatto con la vulva che seguitava a lacrimare piacere, umori e lo sperma di lui.
    
    La notte passò così, punteggiata da una serie di assalti che uno dei due avviava quando la passione montava; la prese in vagina e nel retto, si fece succhiare per interminabili fellazioni, la montò fra i seni; lei scoprì ad un tratto che la deliziava tenerlo in mano e sentirlo ...
    ... crescere quando la passione montava, che la eccitava molto serrarlo tra le tette e portarlo all’orgasmo che riceveva in bocca; si fece a lungo succhiare la vagina; riuscirono a dormire forse qualche ora.
    
    La scena si ripeté quasi identica per tutte le loro notti romane che furono animate di fuochi continui di sesso esplosivo; di giorno, invece facevano lunghe e pazienti code per visitare musei e monumenti; passeggiavano per le strade famose della Capitale beandosi delle bellezze architettoniche, soprattutto lui, e dell’animazione delle vie; a pranzo e a cena sceglievano di preferenza locali tipici, possibilmente in punti caratteristici, e assaggiarono pietanze e vini tipici particolari.
    
    Il rientro a casa fu decisamente angosciante; Lucia aveva ormai maturato la decisione di trasferirsi all’attico; lì depositò il contenuto delle valigie utilizzate per il viaggio; con le stesse, il lunedì mattina, dopo il rientro, andò a casa per prelevare alcune altre cose che le erano necessarie; lasciò per il marito un foglio sulla tavola di cucina, in cui comunicava che andava a vivere per conto suo e che considerava il matrimonio fallito e concluso; in pratica, annunciava una separazione di fatto.
    
    Quasi a dare forza al suo proposito, sistemò le pendenze con la banca per i conti di suo marito e di Alfredo e inviò alle due ditte la comunicazione di rottura del rapporto di collaborazione; accettò quella forma di collaborazione border line con altre imprese che gliene avevano fatto pressante ...
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