1. Tre per una 5


    Data: 04/06/2024, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... viaggio, erano al settimo cielo per la sosta alla fontana di Trevi; per la cena straordinaria; per l’affascinante passeggiata, di sera, nelle viuzze del centro; ma soprattutto per la grande affinità che sentivano affermarsi tra loro.
    
    Lucia, decisamente più ‘accesa’, aggredì immediatamente il suo compagno e lo piantò in mezzo alla sala in un bacio da vampira; non smetteva di leccarlo, baciarlo, morderlo dappertutto; lui rispondeva con una passione anche più violenta, afferrandole i seni e scoprendoli fino a poter afferrare in bocca i capezzoli duri e succhiarli come se sperasse di alimentarsi da lì; si spogliarono con frenesia, rimanendo in piedi, accanto al letto; fu lei a spingerlo supino e ad afferrare il fallo ritto.
    
    Lo leccò dai testicoli alla punta della cappella e gli impose, inchiodando le braccia sul letto, di starsene fermo a farsi possedere in bocca; avviò una fellazione da manuale, facendosi penetrare l’asta più in fondo che poteva; raggiunse con le labbra i peli del pube e avviò un movimento della testa che lo mandò in visibilio; quando lei si accorse che stava per raggiungere l’orgasmo, si fermò con la punta del fallo tra le labbra e sembrava chiedergli se volesse concludere in bocca.
    
    Marcello le sfilò delicatamente la cappella dalla bocca, se la tirò addosso fino a che ebbe le labbra sulle sue e la baciò con amore; la fece rotolare al suo lato e la guardò per chiederle cosa desiderasse; lei gli prese la testa e la piegò verso il ventre; lui si spostò ...
    ... tra le sue gambe e affrontò la vulva già gocciolante; leccò devotamente i suoi umori che gustava con gioia e prese a leccare le labbra esterne, percorrendole con la punta della lingua per ogni millimetro; lo stesso fece con le piccole labbra.
    
    Quando il clitoride si rizzò duro, lo afferrò tra i denti e lo mordicchiò delicatamente; lei esplose in un orgasmo che le fece vedere il soffitto aprirsi al cielo; urlò il suo godimento; la lasciò riposare per un poco, considerata l’intensità dell’orgasmo, e si dedicò appassionatamente ai seni che leccò quasi devotamente su tutta la superficie; si diresse poi ai capezzoli e, uno per volta, li succhiò a lungo cercando il massimo piacere per sé e per lei.
    
    Quando la sentì di nuovo tesa e predisposta, le scivolò addosso, accarezzandola con tutto il corpo e si distese facendo collimare le parti, dall’osso pubico ai pettorali; le coprì di baci il volto, dalla fronte alla bocca, passando per gli occhi, le orecchie, il naso e le gote; intano, con la punta di un dito seguiva il profilo quasi ammirasse la struttura architettonica delle sue sembianze e Lucia, per una strana alchimia, si sentiva amata profondamente e bella da morire.
    
    Quando la mazza ben dura urtò contro l’osso pubico, fu lei a prenderla in mano e guidarla alla vagina, si penetrò con dolce gusto, assaporando l’asta che scivolava dentro quasi per inerzia; lui quasi non si muoveva se non perché il sesso gli si gonfiava di voglia, di passione di sangue e si ingrossava nel canale ...
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