Startrail con Dolomiti – 5
Data: 01/06/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... alla provocazione. Si appoggiò invece prima l’asta del mio pene ad una guancia, accarezzandolo con il viso, poi lo baciò. Passò i dieci minuti successivi a riconfermare la mia opinione che fosse una delle migliori segaiole che abbia mai avuto la fortuna di conoscere: la sua abilità di concentrarsi appena oltre le mie zone erogene con le dita e quella che sembrava devozione al mio cazzo mi fecero impazzire. Venirle in bocca fu quasi al livello della stimolazione che mi aveva donato. Si sollevò in piedi, sorridendomi quasi più soddisfatta di me, pulendosi con una mano le labbra. Labbra che subito baciai con passione, stringendola a me come se temessi che se ne andasse. Una mia mano scivolò sulla sua nuca, le dita che si perdevano tra i capelli biondi, l’altra mano che prima si fermava a coccolare un seno diventato turgido, i capezzoli che puntavano contro i miei pettorali attraverso la mia maglietta, per poi salire al collo e massaggiarlo. Assaporai il sapore della sua bocca corretto con quello della mia sborra, il profumo della sua pelle aromatizzata dal ricordo della scopata di quella notte e una nota della luce delle stelle che si erano riflesse nelle stille di sudore che avevano imperlato il suo corpo nudo. Staccai le mie labbra dalle sue, fissandola con uno sguardo deciso che cercava di nascondere le emozioni che sfuggivano al mio cuore che si stava spezzando all’idea che quello sarebbe stato il nostro ultimo giorno insieme. – Ti voglio, Emma. Voglio ancora sentirti ...
... gemere di piacere, voglio ancora provare il bollore della tua fica mentre ti possiedo e il suo sapore quando la tua ambrosia scivola sulla mia lingua. Ma soprattutto il respiro lieve e le tue carezze quando ti adagi sul mio petto, calda e soddisfatta, e in quel momento capisco che la mia vita ha avuto uno scopo. A differenza mia, i suoi occhi furono incapaci di contenere le emozioni che esplosero nella sua anima: mi abbracciò al collo, saltandomi letteralmente addosso, mi baciò piangendo, il suo respiro rumoroso nel naso, i suoi seni che si muovevano al ritmo della felicità e del dolore che sciabordavano, mescolandosi nel suo cuore. – Ti prego, come questa notte… – mi implorò con un filo di voce rotto dall’emozione. Scossi la testa lentamente. – No, non come questa notte – le dissi, poi la spinsi all’indietro. Emma cadde sul letto, rimbalzando una volta. – Meglio di questa notte. Passammo le tre ore successive a fare l’amore. Ci furono meno orgasmi ma molta più dolcezza: complice il materasso, molto più comodo di un letto di lastre di roccia e sassi, la spogliai con calma, la baciai a lungo, la massaggiai. Potevano anche non esserci la galassia a contemplare la meraviglia del suo corpo o il vento a portare tra le cime i suoi gemiti di piacere, ma la calorosa intimità che aveva preso il posto alla sfrenata lussuria compensò pienamente. Era ormai mezzogiorno quando, sudata e stremata, bagnata di sudore, ambrosia, sperma e saliva, Emma si appoggiò con il capo sui miei pettorali. La ...