1. Startrail con Dolomiti – 5


    Data: 01/06/2024, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... vidi accoccolarsi meglio su un mio capezzolo, chiudere gli occhi e rilassarsi. Appoggiai una mano sul suo sedere e le misi il polpastrello del medio sull’ano, stuzzicandolo con un movimento lento e circolare. La sentii sorridere al solletico che le provocavo. – Ti amo, piccola – le sussurrai. – Anch’io ti amo, William – rispose con un tono di voce che lasciava capire che non stava mentendo. Si allungò sopra di me, prendendo il telefono dal comodino alla mia sinistra, lo sbloccò con il viso e poi lo alzò sopra di noi. Nello schermo potei vederci ripresi dall’alto: l’immagine rimase fissa per un istante mostrando Emma che baciava la mia mandibola. – Voglio che questo momento rimanga per sempre – spiegò. – Anch’io – le confidai, baciandola sulla nuca. – Mandami una copia, per favore. Un attimo dopo il mio smartphone emise un trillo dai pantaloni che avevo lasciato sul pavimento. Nonostante tutte quelle cazzate che quel pezzo di merda del suo ex le aveva messo in testa, quella fu la foto più emozionante che avessi visto da quando ero in vacanza. Fui felice che la nostra ultima scopata si concludesse così, con una bella foto che avremmo custodito per sempre nel cuore e, ovviamente, nella cartella apposita del mio cloud. Il viso di Emma illuminato da un orgasmo, sebbene non fosse stato immortalato in uno scatto, sarebbe stato per sempre uno dei ricordi migliori della mia vita. Passammo almeno una mezz’ora distesi nel letto senza fare nulla se non farci le coccole e massaggiarle ...
    ... l’ano con un dito. Quanto avrei voluto far scivolare il medio dentro di lei e darle piacere, ma era una di quelle tecniche che richiedeva un affiatamento che, purtroppo, due giorni di ottimo sesso non garantivano ed Emma non aveva mai nemmeno accennato al desiderio che qualcosa entrasse nel suo retto. Ci alzammo che mancava un quarto d’ora alle tredici e proposi di andare a pranzo nel ristorante dell’albergo insieme, riconoscendo che il mio stomaco, dopo il cazzo, avesse anche lui il desiderio di svolgere di nuovo il proprio lavoro e, a giudicare da come apprezzò l’idea, pure Emma aveva appetiti che non si limitavano solo al letto ma che richiedevano una tavola imbandita. Considerando quanto aveva mangiato a colazione, mi chiesi come bruciasse tutte quelle calorie. Sesso continuo, forse? Di certo un esercizio cardio che apprezzavo molto anch’io. Tornai nella mia camera a lavarmi velocemente per togliermi, con grande dispiacere, l’odore di passione che quella mattina aveva impregnato la mia pelle, mi cambiai indossando l’abito più decente che avessi portato e non fosse eccessivamente sporco e controllai com’era venuta l’immagine dello startrail sul mio computer. – Non male – commentai, orgoglioso del risultato più di quanto lasciassi trasparire. Era venuto davvero bene, con centinaia di strisce luminose a forma di semicerchi che solcavano il cielo notturno sopra le tre cime di Lavaredo, restringendo il proprio raggio man mano che si trovavano più vicine alla Stella Polare. Spedii ...