1. Startrail con Dolomiti – 5


    Data: 01/06/2024, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... momento, comunque, non mi importava affatto. Mi ero appropinquato anch’io al suo seno, ma mi aveva risposto con dolcezza che, per quanto volesse ancora gli orgasmi di quella notte, in quel momento una doccia e una colazione le sembravano più urgenti. Le avevo risposto che la comprendevo, e cinque minuti dopo aver indossato di nuovo i nostri abiti, sporchi e sgualciti, aver riposto la fotocamera, il treppiedi e tutto il resto, ci eravamo messi in viaggio lungo il sentiero verso il fondovalle. Io ero stanco morto, ma dopo un paio di chilometri dovetti prendere anche lo zaino di Emma perché non ce la faceva più. La prossima volta che mi sarei scopato qualcuna in montagna, avrei fatto meglio a lasciarle l’energia per tornare al punto di partenza con le proprie gambe e la sacca in spalla. Se il meteorologo che ci aveva scarrozzato la sera prima fin lassù fosse rimasto al rifugio tutta la notte e sceso in quel momento non ci avrebbe fatto di sicuro un torto. Comunque, fu tutta discesa o quasi, tranne l’ultimo tratto di strada che era in piano. Arrivammo all’albergo prima che i raggi del sole avessero avuto anche solo il tempo di lambire il colmo del tetto dell’edificio. Beh, dimostrammo di essere più veloci della luce, letteralmente. Non c’era molta gente all’esterno, nel parcheggio o nel giardino, se non qualche addetto alla raccolta dei rifiuti o alla preparazione dei mobili da esterno. Salutai la ragazza che stava sistemando uno dei divanetti in vimini, ricevendo in cambio uno ...
    ... sguardo incuriosito e sorpreso, che divenne un sorriso a stento trattenuto quando scorse dietro di me Emma che si trascinava stanca e sporca. La ragazza dimostrò l’educazione di non commentare, ma sembrò comprendere cosa avessimo fatto quella notte. Per lo meno il sesso, riguardo la raffica di foto a lunga esposizione alla volta celeste avevo qualche dubbio. Le domandai quando avrebbero aperto il bar: dovetti controllare sull’orologio quando sarebbero state le sette, scoprendo che mancavano ancora venti minuti. Il mio stomaco sentì la necessità di informarmi del suo disappunto con un paio di brontolii con i quali non potei che essere d’accordo. Emma sospirò confidando che voleva fare una doccia, ma era troppo stanca e affamata per arrivare nella sua stanza. Le proposi di sedersi e aspettare che le avrei offerto un’abbondante colazione. – Figa, se ho fame… – mormorò, quasi dolorante per la stanchezza. – Aspettami lì – le proposi, indicando il divanetto, – io salgo in camera a prendere il computer, così preparo le foto e compongo l’immagine finale, così puoi averla prima di dover partire. – Fu quasi un dolore fisico pensare che quello sarebbe stato l’ultimo giorno che avrei passato con lei… – Devo fare pipì – spiegò, trascinandosi verso l’interno dell’edificio. – Mi sa che non hai dormito abbastanza, questa notte. Lei si girò verso di me, il viso che tradiva la stanchezza. – Non è stato il poco sonno… – spiegò, lanciandomi un’occhiata che non potevo fraintendere. Comunque, nel ...
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