1. L'amore di una spia 2/4


    Data: 28/05/2024, Categorie: Sentimentali Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti

    ... erano passate a parlare di loro, delle loro vite. Un'altra cosa che rapiva Annalisa era il leggero accento veneto della ragazza ("sono di Mira, hai presente?"), che a sua volta le aveva confessato di trovare irresistibile la parlata e il carattere dei romani.
    
    - Non vorrei farti ubriacare, però - aveva detto Valentina porgendole un terzo assaggio.
    
    - Io sono ubriaca da quando ti ho vista, sei la ragazza più bella del mondo - si era buttata Annalisa.
    
    Valentina aveva reagito sorridendo e pronunciando un flebile "grazie". Era sorpresa, intimidita, inorgoglita. Poi si era fatta coraggio e le aveva risposto "anche tu, siamo uguali". A suo esclusivo beneficio, Annalisa aveva accavallato le gambe facendo risalire il vestitino e scosciandosi quasi completamente, guadagnandosi un "oh" da un ragazzo dietro di lei che stava presumibilmente richiamando un amico. Ma quella sera ormai i ragazzi non le interessavano più. "Che belle gambe che hai", le aveva sussurrato Valentina. "Anche tu, ne sono certa, mi piacerebbe vederle", aveva risposto Annalisa. Si erano guardate per lunghi attimi leggendo il desiderio l'una negli occhi dell'altra.
    
    - Quelle ciglia sono vere? - aveva detto Annalisa.
    
    - Un po’ di rimmel…
    
    - Escludendo la bocca, dove lo vorresti un bacio?
    
    - Tu dove me lo daresti?
    
    - Lì dove hai più caldo ora... che fai quando chiudete? A casa ho un paio di canne, non abito lontano, mi piacerebbe ricambiare i tuoi cocktail.
    
    - Devo andare a casa, mi aspettano - aveva ...
    ... risposto Valentina.
    
    Un'ora dopo erano sul letto di Annalisa a baciarsi e a strusciarsi le fiche. "Voglio farti godere", "no, sono io che voglio farti godere", "ti lecco tutta la notte", "a me piace un dito nel culo", "anche a me!". Si erano addormentate abbracciate, si erano risvegliate abbracciate. "Ieri sera ero uscita a caccia di cazzi e guarda te chi mi ritrovo nel letto", aveva detto Annalisa scompigliandole i capelli. Valentina era scoppiata a ridere, avevano scopato ancora. Il giorno stesso, dopo una furibonda lite con il fidanzato che non l'aveva vista tornare a casa, aveva chiuso la sua ormai consunta storia d'amore e si era trasferita armi e bagagli a casa di Annalisa. Nessuna delle due ci avrebbe mai pensato fino alla sera prima, ma entrambe sapevano sin dal primo momento in cui si erano viste che avrebbero voluto vivere un bel pezzo di vita insieme all'altra. Il più lungo pezzo di vita possibile.
    
    Tre giorni dopo essersi conosciute, tornando dal lavoro Annalisa aveva trovato un messaggio di Valentina scritto sulla busta di una bolletta della luce: “Ti amo”, con accanto un cuoricino. Era la prima volta che una delle due si dichiarava all’altra. Era andata a prenderla al ristorante e, pochi secondi dopo averla salutata, a tutto lo staff e a un buon numero di avventori era divenuto lampante il concetto di “amore saffico”. Niente esagerazioni, nessuna volgarità. Solo sentimento. Anche il più incallito degli omofobi avrebbe dovuto ammettere “quelle due lesbiche di ...
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