Giorgio scopre che sono una troia
Data: 13/05/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: pirlino, Fonte: Annunci69
... amici.Dopo l’ultima ciucciatina al cazzo ed un bacetto sulla guancia, tornai nei miei panni usuali, mi diede un passaggio fin nei pressi della casa dei miei genitori dove dovevo tornare quella sera e dopo avermi allungato dei soldi: ‘Un regalo per gli abitini’ diceva lui, se ne andò.Dopo un paio di giorni sbucò nuovamente fuori Giorgio. Io non avevo neppure avuto tempo di ripensare a ciò che era successo fra noi, o meglio avevo cercato di non pensarci.Conoscendo le abitudini di casa mia, telefonò in momento in cui mi trovavo da solo, quindi non fu costretto a chiedere di me a nessuno.Per cominciare mi fece una ramanzina sul fatto che quello che avevamo fatto non era giusto e cose del genere, però poi mi chiese quando potevamo vederci con calma per parlare di queste cose a quattrocchi. Allora mi venne un’idea, gli dissi che il sabato sarei andato a fare un giro a P., una città ad una trentina di chilometri di distanza, col treno e che potevamo vederci lì. Il vecchio fu subito d’accordo, ma sarebbe venuto in macchina e ci saremo incontrati in un bar piuttosto famoso verso le tre del pomeriggio, quel giorno volevo fare una sorpresa a Giorgio, fargli conoscere la vera troia in me.Appena sceso da treno corsi al diurno, col mio zaino.Vi restai circa una mezzora, quando venni fuori ero lei,avevo indossato delle mutandine e calze autoreggenti,con i miei lunghi capelli biondi,e jeans attillati e corti che mettevano in mostra il mio culetto e le cosce belle lunghe.Occhiali ...
... scuri..
Dimostravo sedici anni o giù di lì, una giovane troietta, del resto allora pesavo cinquanta chili.Vi giuro che nessuno avrebbe potuto immaginare che non ero una ragazza.
Entrai nel bar, lui era già lì, nei pressi del bancone. Non mi riconobbe minimamente, quando lo chiamai sussurrandogli nelle orecchie: ‘Ciao, nonno, sono qui’, strabuzzò gli occhi e rimase lì impalato, lo presi per un braccio e lo portai ad un tavolo appartato.
‘Sei’ sei’ bellissima, accidenti! Assomigli alle mie nipoti, non ti avevo proprio riconosciuto!’.
‘Ta’ riconosciuTA, vorrai dire, io sono Rosa.’ risposi, civettuola.‘Rosa?! Vabbe', se ti piace ti chiamo così’.Prendemmo da bere, il cameriere mi sorrise ammiccante, sorrisi anch’io e lui ringrazio il ‘nonno’ mentre questo pagava.Ridacchiai mentre Giorgio diventava tutto rosso.
Provò ad intavolare un discorso sulla mia doppia personalità e robe del genere, ma non appena gli presi una mano da sotto il tavolo e me la appoggiai sulla coscia ammutolì.
‘Dai, vecchio, andiamo’.Mi seguì come un cagnolino. In macchina guidava nervosamente, io ad un certo punto allungai le mani e lo tastai, era eccitato, forse suo malgrado.
Andammo in un hotel di periferia, sembrava uno di quei motel americane, dove parcheggi davanti alla camera. Era ed e' un posto dove si scopa,e gli impiegati si fanno i cazzi loro, accontentandosi del documento del conducente, pagamento anticipato.
C’ero già stata altre volte, per soddisfare ampiamente alcuni cazzi piuttosto ...