1. La caduta di Serena - capitolo 8


    Data: 01/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... portava dentro…
    
    “Che… che cosa… diomio… ma che avete fatto?!?!” chiese sconcertata.
    
    “E’ un gioco molto simpatico… e… un modo di renderti più veloce nell’ubbidire, puttana.” Le disse Marco, che nel contempo, prese un piccolo telecomando dal bancone, spingendo un tasto.
    
    “ohhh!!!” esclamò Serena, piegandosi leggermente sul bancone. L’oggetto che aveva dentro aveva preso a vibrare. Marco sfiorò ancora il telecomando, e la vibrazione cessò.
    
    “Ora sei pronta puttana. Prendi con te il cellulare e il portafoglio, ti serviranno.” Disse, e Paola prontamente tese gli oggetti a Serena, che aveva un’espressione incredula.
    
    “Seguimi.” Ordinò ancora Marco, con il consueto gesto di battere la mano sulla gamba.
    
    E Serena cominciò a comprendere che il pasto avrebbe rappresentato una nuova agonia… ai primi due passi, un lieve gemito le sfuggì dalle labbra… il cilindretto che portava nella figa, anche se spento, stimolava comunque il suo piacere, già portato ad alti livelli…
    
    Ogni passo diveniva così una prova… doveva concentrarsi per non ansimare, e senz’altro Marco lo sapeva bene, visto che teneva un’andatura veloce, uscendo dal negozio. Lo raggiunse con fatica, rendendosi conto che per quante volte affrontasse la gente della galleria, non si abituava mai a quell’imbarazzo generato dal suo essere così esposta… e nemmeno le persone attorno rimanevano indifferenti…
    
    C’era poco da fare… una scollatura del genere, su un seno come il suo, calamitava gli sguardi. L’aspetto ...
    ... stravolto poi non faceva che accentuare quell’aria da donna da sbattere… senza contare l’odore che si sentiva addosso… di lui, del suo sperma… E la vergogna saliva in forma di rossore sul suo viso. Anche per la paura adesso di incrociare persone che avevano potuto in qualche modo giocare con lei… Gianni, Sonia, i quattro ragazzini…
    
    Sì, Marco tesseva una rete… dove lei si ritrovava sempre più circondata da persone che l’avevano vista in situazioni più o meno oscene e umilianti… non osava pensare ai giorni a venire… la costante tensione a cui sarebbe stata sottoposta anche solo per passeggiare lungo il centro commerciale…
    
    Lo stimolo continuo. Lo sentiva, tra le cose. Fortunatamente, Marco si era già fermato, davanti ad uno dei bar del centro, quello più vicino al negozio, un ambiente piuttosto grande, con tavolini, ma anche cinque panche da sei persone a spalliera alta, addossati al muro, che riempivano il muro davanti al bancone. Un locale dove spesso anche lei consumava qualche caffè. Certo… era una fortuna fossero già arrivati, per quello che segretamente portava nella figa… non per come era vestita e per il fatto che conosceva il gestore del bar, Enrico, e la sua compagna, Sandra che spesso gli dava una mano come banconiera…
    
    Che avrebbero pensato a vederla così… ovvio, quello che pensavano tutti… che era in cerca di cazzo…
    
    La vergogna. Marco l’aveva resa sua stretta compagna di vita in poche ore…
    
    Lui ancora non entrava. Si voltò invece a guardarla.
    
    “Entra, e vai ...
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