1. La caduta di Serena - capitolo 8


    Data: 01/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... a sederti nell’ultima panca in fondo, rivolta verso la galleria. Ordina un toast e un qualcosa da bere. Tieni il cellulare a portata di mano. Io ti raggiungerò tra poco, puttana.” Disse, e la lasciò lì senza dare altre spiegazioni.
    
    Non le rimase che procedere… il posto era poco affollato, nonostante ciò, occhi ammirati la osservarono mentre sfilava per raggiungere il tavolo. Si sedette, lieta di essersi tolta dal centro dell’attenzione.
    
    Non trovava però pace. Il corpo estraneo che si portava dentro si faceva sentire ad ogni movimento… non con scariche di piacere assoluto, ma indubbiamente la manteneva calda… e soprattutto, ad agitarla, c’era il pensiero dei progetti di Marco… dove fosse ora, cosa pretendeva di nuovo da lei… e le nuove regole che aveva stabilito per la sua vita futura.
    
    Cellulare sotto controllo. Il fatto che sarebbero passati loro a prenderla al mattino. Giorno libero totalmente nelle mani dei due bastardi. E… niente più penetrazioni da parte di suo marito… non che accadesse spesso… ma… Volevano lei. Dentro e fuori. Totalmente.
    
    “Serena, buon pomeriggio!” disse Enrico, richiamandola dai suoi pensieri.
    
    “Salve Enrico… ho… un po di appetito…” disse con un sorriso imbarazzato e tenendo le braccia incrociate sul petto per cercare di nasconder almeno in parte le sue forme.
    
    “Spara pure, quello che vuoi.” Si mise a disposizione lui, gentile come sempre. Si era sempre dimostrato un bravo ragazzo, da quando lo conosceva, come del resto Sandra, ...
    ... la sua ragazza, anche se lei tendeva ad essere più acida.
    
    “Un toast, e un succo di frutta all’ananas, per cortesia.” Ordinò, e lo vide scrivere veloce, e andare a passare la consegna a Sandra.
    
    In quel mentre entrò Marco, che si posizionò ad un tavolino all’inizio del locale, in contatto visivo con lei, a quattro cinque metri di distanza. Serena non si spiegava perché la lasciasse sola. Lo vide solo armeggiare con il telefono.
    
    E sul suo, arrivò un whatsapp… “Rialzati, e siediti a diretto contatto con la panca. Niente gonna tra la tua figa e il legno.”
    
    Bastardo. La voleva controllare pur facendola stare sola. Un ordine che non sarebbe nemmeno stato difficile, se non fosse stato per quel colare che sentiva… questo la portò ad esitare…
    
    “uhh!” le sfuggì dalla bocca il gemito. Il cilindro vibrava… e l’effetto si faceva sentire fin da subito… era troppo carica per tentare di simulare indifferenza… doveva ubbidire, ovviamente, e subito… e sperare che…
    
    Veloce, appena fu sicura che nessuno guardava, si alzò quel tanto che bastava per togliersi la gonna da sotto il sedere… E persino l’effetto della pelle nuda sul legno lucido le rimandò una scossa di piacere…
    
    La vibrazione si placò, lasciandola comunque provata. Guardò Marco, tra l’implorante e il rabbioso… Lui, espressione che pareva quasi annoiata, la fissava di rimando. Fu l’arrivo di Enrico con il succo a distrarla.
    
    “Ecco qui Serena, fresco fresco. Tutto bene in negozio?” chiese discorsivo, da buon ...
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