1. La caduta di Serena - capitolo 8


    Data: 01/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... gestore.
    
    “Grazie, sì e-ehhh…” fece decisa un piccolo s**tto in avanti, sentendo la vibrazione riprendere. Le mani si attaccarono al tavolo, rivelando ad Enrico lo spettacolo della sua scollatura. Serena, intanto, era nel panico, dovuto al piacere montante.
    
    “Serena, tutto a posto?” chiedeva Enrico, non perfettamente in grado di evitare sguardi sulle tette di lei.
    
    “s-sì… io… s-solo… un… un po di… s-stan-chezza…” disse, e tornò a guardare Marco, che seduto a gambe accavallate si godeva lo spettacolo.
    
    “Capita, quando si lavora tanto.” Disse Enrico, sorridendo, e, fortunatamente per lei, allontanandosi.
    
    E la vibrazione, che la faceva gocciolare direttamente sulla panca, si fermò. Purtroppo, chi continuava a vibrare era lei. Quel nuovo gioco iniziato da Marco, la lasciava senza fiato. Il bastardo adesso poteva decidere di spingerla al massimo e di farla godere anche lì, senza alcun preavviso. E se realmente lui avesse deciso così? Se veramente l’avesse fatta godere davanti a tutti… con la voglia che si sentiva, non osava pensare a quale figura avrebbe potuto fare…
    
    Il segnale di un nuovo whatsapp. Marco, ovviamente.
    
    “Ti devi far dare il numero di telefono di Enrico. E deve capire bene perché lo vuoi. Fai vedere bene quanto sai essere puttana.”
    
    L’orrore di dipinse sul viso di lei. Era impossibile chiederle anche questo! Era un bel ragazzo, per carità, ma non poteva fare quei giochetti lì, a pochi metri da dove lavorava! E in più, con la compagna di lui ...
    ... presente!
    
    “Non posso! Non posso fare una cosa del genere!!” scrisse di getto come risposta.
    
    Non passarono nemmeno dieci secondi, e il cilindretto si attivò. Serena strinse istintivamente le cosce, sentendo la vibrazione che cambiava di velocità… da blanda, cresceva velocemente di intensità, per divenire poi un pulsare che la squassava…
    
    Il problema era che non riusciva più a stare ferma… il corpo ondeggiava avanti e indietro… e quel piccolo vibratore insisteva, insisteva…
    
    “Oddio… oddio…” mormorava piano, cercando di non farsi sentire da nessuno… ma mancava poco… se Marco non spegneva quel dannato affare, l’avrebbero sentita eccome…
    
    Sapeva l’unico modo per fermarlo… sapeva dipendeva da lei… il piacere la stava sovrastando…
    
    La mano corse al cellulare, le sfuggì una prima volta, poi lo riagguantò e veloce scrisse “ok”, senza nient’altro, non riusciva ad articolare i movimenti. Inviò.
    
    E la vibrazione cessò ancora, lasciandola ansante, la mano sugli occhi, nel tentativo di ritrovare un minimo di calma. Che non giungeva… Era seduta ormai sui suoi stessi umori, colava, e l’imbarazzo era accresciuto dal fatto che dentro di lei si andava convincendo che tutti potevano intuire cosa stava passando anche solo guardandola in faccia… Come si poteva non notare quanta voglia avesse in questo momento?
    
    E ancora Marco scriveva.
    
    “Per la tua esitazione, dovrai anche fargli capire PERFETTAMENTE che non porti reggiseno.”
    
    Ancora la mano sugli occhi, dopo aver letto… e ancora ...