1. La caduta di Serena - capitolo 8


    Data: 01/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... che la teneva sottomessa… raccoglievano e catalogavano per bene tutto quello che serviva per tenerla in pugno.
    
    “E il cellulare della puttana?” chiese ancora lui.
    
    “Sistemato. Hai i due programmini che avevi chiesto… uno la segue passo passo, e possiamo sapere sempre dove si trova, l’altro monitora il suo traffico telefonico, chiamate sms e, ovviamente, il programmino speciale per il gioco… contenta Serena? Possiamo sapere sempre dove sei e con chi parli… non che resterai spesso da sola, comunque.” Concluse la donna, guardandola.
    
    Serena non capiva più nulla. Non potevano essere arrivati a tanto! E cos’era il gioco??
    
    “Ma… cosa state dicendo?? Voi pretendete di avermi a disposizione sempre??” riuscì a non urlare, visto la clientela presente, ma era esterrefatta. Stavano dimostrando un’assoluta determinazione nel volerla come schiava, sempre e ovunque!
    
    Marco fece un sorriso disarmante.
    
    “In effetti, puttana, è così. Tu mi appartieni. Ma ovviamente, puoi andare fin da subito. Chiaro che appena rifiuti, tuo marito riceverà tutto il materiale, del tuo amichetto di chat, degli altri amici con cui giocavi virtualmente, i commenti che facevi di tuo marito… poi il video dove implori di essere scopata da me… E se non sbaglio, Paola è pronta a riferire di quanti altri ti sei fatta qui…”
    
    “Ma… ma non è vero!!” esclamò Serena, disperata.
    
    “Beh… credo che poco importeranno le tue parole, dopo quello che il maritino si troverà davanti… ma forse, sarà comprensivo… ...
    ... “
    
    Serena si prese il volto tra le mani… poi li guardò… “quello che mi chiedete è pazzesco…”
    
    Marco la fissò, duro.
    
    “Chiedere? Io non chiedo, ottengo. Questo è quanto. Hai finito adesso, puttana, o vuoi ancora farmi perdere tempo?”
    
    Gli occhi di Serena vedevano i panorami futuri… controllata, in modo assoluto, usata a piacimento. Vedeva insomma un inferno, fatta di una ragnatela dov’era stata invischiata… il ragno era Marco, che giocava con lei, con le sue voglie… con la sua vita… Quello che non riusciva a vedere, era una via d’uscita.
    
    “Va bene…” sussurrò…
    
    “Bene, perché è ora che tu mangi, mia cara puttana. Non sei contenta?” chiese lui.
    
    Assecondare. Ubbidire. “S-sì, certo Marco…”
    
    “Però, prima di andare, ti manca ancora qualcosa… Paola, preparala.” Stabilì Marco.
    
    “Certo, vieni qui, gran signora, dietro al bancone, in piedi.” Le disse sorridendo.
    
    Serena eseguì, piena di angoscia. Era semi nascosta ai clienti, ma non aveva la minima idea di quello che la donna voleva ancora farle…
    
    “No…” bisbigliò, quando sentì la mano di Paola risalirle da dietro, lungo le cosce… Cercò anche di serrarle, quando la sua aguzzina iniziò a forzarle il taglio per far entrare qualcosa…
    
    “Ma ch-che fai… no… nooo!!!” gemeva Serena, mentre Paola spingeva, non vista un oggetto dentro di lei…
    
    “Ferma… ferma che ti fa solo bene, gran signora… ecco, entrato!” disse trionfante. In effetti, il piccolo cilindretto di plastica era penetrato in lei facilmente, visto il lago che si ...
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